In un panorama automobilistico europeo sempre più complesso e frammentato, sospeso tra la tradizione dei motori a combustione interna e la spinta verso l’elettrificazione, Kia adotta una strategia tanto pragmatica quanto intelligente per il suo B-SUV di punta. La nuova Kia Stonic si presenta sul mercato con un importante restyling e una gamma motori a due anime, pensata per interpretare le diverse velocità della transizione energetica nel Vecchio Continente. Una scelta che, dal mio punto di vista di analista tecnico e osservatore delle tendenze, dimostra una profonda comprensione delle reali esigenze dei consumatori.
Al centro di questa offerta duale troviamo un’unità propulsiva che rappresenta un piccolo gioiello di ingegneria moderna: il motore 1.0 T-GDi (Turbocharged Gasoline Direct Injection). Questo tre cilindri turbo a iniezione diretta di benzina è stato progettato per offrire un equilibrio ottimale tra prestazioni brillanti, efficienza nei consumi e piacere di guida, fungendo da base per le due varianti proposte alla clientela.
La scelta della tradizione: il 1.0 T-GDi da 100 CV
La prima opzione, destinata ai mercati dove la domanda di motorizzazioni puramente termiche (ICE – Internal Combustion Engine) rimane solida, è la versione da 100 CV del 1.0 T-GDi. Questa unità è stata affinata per garantire un’erogazione di coppia fluida e costante fin dai bassi regimi, caratteristica fondamentale per districarsi con agilità nel traffico urbano. L’obiettivo dei tecnici Kia era chiaro: offrire un motore vivace e reattivo, ma al contempo parco nei consumi. La potenza di 100 CV e la coppia di 172 Nm assicurano prestazioni adeguate per un B-SUV di questa stazza, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in circa 10.7 secondi.
Un elemento chiave che ne aumenta la versatilità è la possibilità di abbinare questo propulsore sia a un cambio manuale a sei marce, per chi ama un’esperienza di guida più tradizionale e coinvolgente, sia a un moderno cambio automatico a doppia frizione DCT a sette rapporti. Questa doppia opzione permette alla Stonic di posizionarsi in modo competitivo in tutta Europa, intercettando le preferenze di una clientela eterogenea.
Il ponte verso il futuro: il Mild-Hybrid (MHEV) a 48 Volt da 115 CV
La vera novità, che proietta la Stonic nel cuore della transizione ecologica, è la variante Mild-Hybrid (MHEV). Basata sullo stesso tre cilindri, questa versione vede la potenza salire a 115 CV grazie all’integrazione di un sistema elettrico a 48 Volt. Dal punto di vista della fisica applicata, questa non è un’auto “full hybrid”, ma un’ibrida “leggera” il cui scopo è assistere il motore termico per ottimizzarne l’efficienza.
Il sistema si compone di due elementi principali:
- Una piccola batteria agli ioni di litio a 48V, solitamente alloggiata sotto il vano di carico.
- Un MHSG (Mild Hybrid Starter-Generator), un motogeneratore collegato al motore a scoppio tramite una cinghia, che sostituisce il tradizionale alternatore e motorino d’avviamento.
Il funzionamento è tanto semplice quanto efficace. L’MHSG recupera l’energia cinetica durante le fasi di decelerazione e frenata (frenata rigenerativa), immagazzinandola nella batteria. Questa energia viene poi riutilizzata per diverse funzioni:
- Supporto in accelerazione: Fornisce un “boost” di coppia al motore termico, riducendone lo sforzo e, di conseguenza, il consumo di carburante e le emissioni di CO2.
- Start & Stop esteso: Permette di spegnere il motore a benzina in modo più intelligente e per periodi più lunghi, ad esempio durante il “veleggiamento” (sailing) a velocità costante.
- Avviamenti più fluidi: Rende le ripartenze, tipiche della guida in città, più rapide e silenziose.
Il risultato è una guida più fluida, una risposta più pronta ai bassi regimi e, soprattutto, una significativa riduzione dei consumi, che possono attestarsi su medie dichiarate intorno ai 5,5 l/100 km. Anche in questo caso, la scelta è tra un cambio manuale a sei rapporti e il doppia frizione DCT a sette, entrambi ricalibrati per dialogare perfettamente con la componente elettrica.
Non solo motori: un restyling di sostanza
La nuova Kia Stonic non si rinnova solo sotto il cofano. Il restyling ha portato in dote un design più moderno e allineato al nuovo family feeling del marchio, noto come “Opposites United”. Il frontale è stato completamente ridisegnato, con una nuova firma luminosa “Star Map” che conferisce al B-SUV un aspetto più tecnologico e deciso. All’interno, l’abitacolo fa un notevole balzo in avanti, soprattutto negli allestimenti più ricchi, con l’introduzione di un doppio display panoramico da 12,3 pollici per strumentazione e infotainment, che modernizza l’esperienza a bordo. Anche la dotazione di sistemi di assistenza alla guida (ADAS) è stata arricchita, includendo la guida assistita di Livello 2 per un maggiore comfort e sicurezza.
Una strategia vincente per un mercato complesso
La scelta di Kia di offrire una gamma così strutturata per la Stonic è una mossa strategica mirata. La versione a benzina da 100 CV soddisfa le esigenze di chi cerca un’auto accessibile, affidabile e dai costi di gestione contenuti, senza la complessità (e il costo aggiuntivo) di un sistema ibrido. Dall’altra parte, la variante MHEV da 115 CV si rivolge a una clientela più attenta all’efficienza e alle normative ambientali, offrendo un primo, concreto passo verso l’elettrificazione senza le ansie da ricarica di un veicolo elettrico puro. È la risposta perfetta per un continente che si muove a velocità diverse, un modello di transizione ideale che sa parlare a tutti.
