BRUXELLES – Un messaggio forte e inequivocabile arriva dal quartier generale della NATO. Il segretario generale, Mark Rutte, al termine di una cruciale riunione dei ministri degli Esteri, ha usato parole nette per descrivere la postura aggressiva della Federazione Russa, avvertendo che l’Alleanza Atlantica si trova di fronte a “pericoli reali e duraturi”. Le sue dichiarazioni delineano un quadro di crescente tensione, alimentato da una serie di azioni ostili che vanno ben oltre il campo di battaglia ucraino.
La guerra in Ucraina e l’inverno alle porte
Il fulcro della preoccupazione resta la “brutale guerra” della Russia contro l’Ucraina. Rutte ha evidenziato come Mosca stia intensificando gli attacchi contro la popolazione civile e le infrastrutture critiche, una strategia che diventa ancora più spietata con l’arrivo del rigido inverno. L’obiettivo, secondo l’analisi della NATO, è piegare la resistenza del popolo ucraino colpendo le sue fondamenta vitali: energia, acqua e riscaldamento. “Putin crede di poterci logorare”, ha affermato Rutte, “ma non andremo da nessuna parte”. Questo impegno si traduce nella necessità di sostenere Kiev con ancora più forza, fornendo le armi e le risorse necessarie non solo per difendersi oggi, ma anche per esercitare una deterrenza efficace in futuro.
Un “comportamento sconsiderato” verso la NATO
Ma l’allarme di Rutte va oltre i confini ucraini. Il segretario generale ha accusato la Russia di adottare un “comportamento sempre più sconsiderato” direttamente nei confronti dei paesi membri della NATO. Questa condotta si manifesta attraverso una serie di attività ibride e provocazioni militari che mettono alla prova la vigilanza e la coesione dell’Alleanza.
Tra le azioni più gravi citate figurano:
- Violazioni dello spazio aereo: Droni e jet russi continuano a testare le difese aeree dei paesi alleati, in particolare sul fianco orientale, costringendo a frequenti interventi di intercettazione.
- Attacchi informatici: La guerra cibernetica è un fronte costante, con tentativi di sabotaggio e spionaggio mirati a destabilizzare le società e le istituzioni dei paesi membri.
- Navi spia e infrastrutture sottomarine: Destano particolare preoccupazione le attività di navi russe, come la Yantar, sospettate di mappare le infrastrutture sottomarine critiche degli alleati. Si tratta di cavi per le telecomunicazioni e gasdotti che rappresentano l’ossatura delle economie e delle comunicazioni globali. Un eventuale sabotaggio di queste reti potrebbe avere conseguenze devastanti.
Questi incidenti, ha sottolineato Rutte, “sottolineano la necessità di una vigilanza costante”. La NATO, in risposta, sta rafforzando la sua postura difensiva e di deterrenza, aumentando gli investimenti nella difesa e potenziando la resilienza contro le minacce ibride.
La risposta dell’Alleanza: Forza, Unità e Determinazione
Di fronte a quella che viene definita una preparazione russa per un “confronto a lungo termine”, la risposta della NATO si basa su tre pilastri: forza, unità e determinazione. Rutte ha ribadito che l’Alleanza è puramente difensiva, ma ha avvertito senza mezzi termini: “non commettete errori, siamo pronti e disposti a fare tutto il necessario per proteggere il nostro miliardo di persone e rendere sicuro il nostro territorio”. Questo implica un impegno concreto da parte di tutti i 32 membri ad aumentare la spesa per la difesa, con l’obiettivo di raggiungere e superare le soglie concordate, per modernizzare gli equipaggiamenti e garantire la prontezza delle forze.
L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare della NATO, ha persino evocato la possibilità di un approccio più “proattivo” per contrastare le minacce ibride, inclusi i cyber-attacchi. Mentre la Russia, secondo Rutte, stringe legami con Cina, Iran e Corea del Nord per sovvertire l’ordine globale, l’unità del blocco euro-atlantico diventa l’asset strategico più prezioso. L’allerta è massima, la vigilanza è costante: la NATO si prepara ad affrontare un periodo di tensioni prolungate, consapevole che la sicurezza del continente dipende dalla sua capacità di restare unita e risoluta di fronte alle provocazioni.
