Il panorama politico del centro italiano è in continuo fermento. A scuotere le acque è ancora una volta Carlo Calenda, leader di Azione, che ha annunciato l’intenzione di dare vita a una “grande costituente liberale” nel mese di marzo. Un’iniziativa, ha sottolineato l’ex ministro, che nascerà “fuori da qualsiasi coalizione”, con l’ambizione di spostare l’asse del dibattito pubblico su questioni concrete, allontanandosi da quelle che definisce le logomachie interne dei partiti.
Una Terza Via Lontana dai Poli
L’annuncio, rilasciato durante un’intervista a Sky Start su Sky TG24, segna un ulteriore passo nella strategia di Calenda volta a costruire uno spazio politico autonomo, equidistante tanto dalla destra di governo quanto da una sinistra che, a suo dire, “parla solo di se stessa” e si concentra unicamente sulla questione della leadership. “Vogliamo riportare il dibattito su cose concrete”, ha affermato con forza, criticando un’agenda politica che ritiene troppo spesso autoreferenziale e distaccata dai problemi reali dei cittadini.
Il progetto della costituente liberale si pone come un cantiere aperto, un polo di attrazione per tutti coloro che non si riconoscono nelle attuali configurazioni politiche. Calenda ha esplicitamente menzionato la volontà di dialogare con “tutti”, citando figure come il deputato di Italia Viva Matteo Ruffini e “i riformisti del Pd”. Questo tentativo di aggregazione mira a superare la frammentazione dell’area di centro, un obiettivo a lungo perseguito ma finora irto di ostacoli, come dimostra la recente rottura del Terzo Polo con Italia Viva di Matteo Renzi.
Il Nodo della “Casa Riformista” e il Dialogo con il PD
Interrogato sul concetto di “casa riformista”, un’espressione ricorrente nel dibattito politico, Calenda ha mostrato una certa freddezza: “Non capisco cosa voglia dire. Non è una cosa che ci riguarda”. Una dichiarazione che sembra voler marcare una netta distinzione tra il suo progetto e altri tentativi di federazione, sottolineando l’unicità e l’indipendenza della sua iniziativa. Tuttavia, l’apertura ai riformisti del Partito Democratico lascia intravedere la possibilità di futuri dialoghi e potenziali convergenze su singoli temi, pur mantenendo una chiara autonomia strutturale.
La Partecipazione ad Atreju e il Confronto con la Destra
Un altro punto saliente delle dichiarazioni di Calenda riguarda la sua confermata partecipazione ad Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. Una scelta che in passato ha suscitato dibattiti e che il leader di Azione difende con convinzione, nel nome del confronto politico. “Io lì ci vado, Meloni è venuta anche alla mia assemblea, ci sono sempre andato e come sempre dirò le cose come le ho sempre dette”, ha precisato. Questa posizione ribadisce la volontà di Calenda di non sottrarsi al dialogo con l’avversario politico, vedendolo come un’occasione per esporre le proprie idee e criticare quelle altrui in un confronto diretto, piuttosto che un’implicita legittimazione o un avvicinamento alla destra di governo.
La sua presenza all’evento organizzato dal partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è dunque da interpretare come un atto di coerenza con la propria linea politica, che privilegia il merito delle questioni e il confronto delle idee rispetto alle logiche di appartenenza a schieramenti precostituiti. “Il dibattito non può essere solo cosa succede ad Atreju”, ha concluso, evidenziando come la sua partecipazione sia solo un tassello di una strategia più ampia e non il centro del suo agire politico.
Le Prospettive Future
Con il lancio della costituente liberale, Carlo Calenda cerca di riposizionare Azione come il perno di una nuova offerta politica. La sfida sarà quella di tradurre questa visione in un progetto concreto, capace di aggregare consensi e personalità al di là della sua stessa figura. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla sua capacità di intercettare il malcontento di un elettorato moderato e riformista orfano di rappresentanza e di costruire un’alternativa credibile ai poli esistenti, navigando le complesse acque della politica italiana senza rimanere isolato.
