Roma si prepara a vibrare sulle note rarefatte e profonde di uno dei più grandi compositori viventi. Il 2 dicembre, alle ore 20.30, l’Aula Magna della Sapienza Università di Roma diventerà il tempio di una celebrazione speciale: i 90 anni di Arvo Pärt, l’enigmatico e geniale artista estone la cui musica ha trasceso i confini del “contemporaneo” per toccare le corde universali dello spirito. L’evento, intitolato “Arvo is 90 years old!”, è un fiore all’occhiello dell’81esima stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), che conferma la sua vocazione alla promozione di progetti musicali innovativi e di respiro internazionale.
A tessere la trama sonora di questa serata-omaggio sarà un trio di interpreti d’eccezione, artisti che hanno fatto della ricerca e della diffusione della musica d’oggi la loro cifra stilistica. Sul palco saliranno il flautista Manuel Zurria, musicista di fama internazionale che ha già avuto l’onore di eseguire in prima assoluta opere dello stesso Pärt, oltre a lavori di giganti come Philip Glass e Terry Riley; il pianista Oscar Pizzo, figura di spicco nel panorama culturale, insignito dal Ministero della Cultura francese della prestigiosa onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres; e la percussionista Fulvia Ricevuto, un’artista da sempre impegnata nell’esplorazione dei linguaggi percussivi contemporanei.
Un Viaggio nel Cuore Sonoro dell’Est Europa
Il programma del concerto è concepito come un pellegrinaggio musicale, un itinerario che non si limita a celebrare il maestro estone, ma ne esplora l’universo artistico mettendolo in dialogo con altre figure a lui affini per sensibilità e percorso. Accanto a capolavori di Pärt come “Pari Intervallo”, “Für Alina”, “Spiegel im Spiegel” e “Da Pacem Domine”, il pubblico sarà condotto attraverso le atmosfere malinconiche e intense di altri protagonisti della scena est-europea. Sarà un’occasione per ascoltare le pagine del georgiano Giya Kancheli, dell’ucraino Valentin Silvestrov, del lettone Peteris Vasks e di un altro connazionale di Pärt, Lepo Sumera, a cui lo legava anche un profondo rapporto di amicizia. Il programma potrebbe includere anche brani di Heino Eller, compositore attento alla valorizzazione della musica nazionale estone.
Questa scelta curatoriale non è casuale. Come sottolineato dagli stessi interpreti, il concerto intende “descrivere in punta di piedi il suo itinerario artistico insieme ad alcune figure a lui care, cioè quelle dei compositori che hanno condiviso con lui posizioni intransigenti ed originali sul recupero della tonalità”. Un vero e proprio manifesto artistico che celebra il ritorno alla melodia, per decenni “negata dal rigore dello strutturalismo di Darmstadt” e qui rivelata nella sua veste più profonda ed emozionante.
La Musica di Pärt: un Dono di Bellezza Contro la Banalità
Le parole del pianista Oscar Pizzo offrono una chiave di lettura illuminante per avvicinarsi all’opera del compositore: “Arvo Pärt è un meteorite caduto sulla Terra per salvarci dalla banalità del male, per regalarci la Bellezza, per emozionarci senza vergogna, per commuoverci”. Una definizione potente, che cattura l’essenza di una musica che è “un dono”, un “bene prezioso” capace di indurre benefici innegabili in chi ascolta. Pärt, che ha compiuto 90 anni nel settembre 2025, rimane una delle voci più autorevoli e creative del panorama mondiale.
La sua musica, spesso definita “minimalismo sacro”, è il risultato di un percorso artistico e spirituale unico. Dopo una prima fase legata alle avanguardie e alla dodecafonia, Pärt ha sviluppato uno stile personalissimo, da lui stesso battezzato “tintinnabuli” (dal latino, “campanellino”), in cui una linea melodica principale si intreccia con una seconda voce che si muove sugli arpeggi di una triade tonale. Il risultato è un tessuto sonoro di straordinaria purezza, una musica che sembra sospesa nel tempo, capace di creare spazi di silenzio e contemplazione.
Gli Interpreti: un Trio Consacrato alla Contemporaneità
La riuscita di una serata così densa di significato è affidata all’esperienza e alla sensibilità di tre musicisti di altissimo profilo.
- Manuel Zurria: Flautista tra i più apprezzati, vanta un curriculum di collaborazioni con i maggiori compositori contemporanei e partecipazioni ai più importanti festival internazionali. Cofondatore dello storico ensemble Alter Ego, è attualmente membro del PMCE all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
- Oscar Pizzo: Pianista, direttore artistico e curatore, ha lavorato a stretto contatto con figure leggendarie come Philip Glass, Frank Zappa, Gyorgy Kurtag e lo stesso Arvo Pärt. La sua attività è un ponte costante tra generi e culture diverse, come testimonia il riconoscimento del Ministero della Cultura francese.
- Fulvia Ricevuto: Dedita alla ricerca e alla produzione musicale, ha collaborato con un numero impressionante di compositori e artisti, da Steve Reich a Sofia Gubaidulina. Titolare della cattedra di strumenti a percussione al Conservatorio di Palermo, la sua carriera è un esempio di dedizione alla musica del nostro tempo.
L’appuntamento del 2 dicembre alla Sapienza non è dunque un semplice concerto, ma un’immersione profonda in un universo sonoro che ha ridefinito i canoni della musica contemporanea, un’occasione per lasciarsi toccare dalla grazia e dalla potenza spirituale di un artista che, come uno “specchio magico”, continua a riflettere e amplificare le emozioni più profonde dell’animo umano.
