NEW YORK – Un’eredità letteraria che sfida i secoli, una penna capace di dipingere con arguzia e profondità l’animo umano e le sue complesse trame sociali. A 250 anni dalla sua nascita, il 16 dicembre 1775, Jane Austen non è solo una delle più grandi scrittrici della letteratura britannica, ma un’icona culturale globale la cui influenza risuona ancora oggi con sorprendente attualità. Per celebrare questo importante anniversario, la città di New York si fa palcoscenico di un omaggio eccezionale: la mostra “Paper Jane: 250 Years of Austen”, allestita presso il prestigioso Grolier Club a partire dal 4 dicembre. Un viaggio affascinante che promette di svelare l’incredibile ascesa di una donna che, pubblicando i suoi primi romanzi in forma anonima, “by a Lady”, ha saputo conquistare un posto d’onore nel pantheon letterario, seconda forse solo a William Shakespeare per notorietà.
Un percorso espositivo attraverso 250 anni di storia
La mostra “Paper Jane”, curata da Janine Barchas, Mary Crawford e Sandra Clark, offre ai visitatori un’immersione completa nel mondo di Jane Austen attraverso oltre cento oggetti di inestimabile valore. Si tratta di un percorso cronologico, suddiviso in cinque periodi di cinquant’anni (1775-1825, 1825-1875, 1875-1925, 1925-1975 e 1975-2025), che documenta la progressiva affermazione della scrittrice, da autrice di nicchia a fenomeno mondiale. L’esposizione attinge dalle preziose collezioni private delle stesse curatrici, mettendo in luce non solo l’evoluzione della sua fama, ma anche i cambiamenti nella cultura della lettura nel corso di due secoli e mezzo.
Il viaggio inizia con gli esordi di Austen, quando nel 1811 pubblicò a sue spese il suo primo romanzo, “Ragione e sentimento” (Sense and Sensibility). In mostra, una rarissima prima edizione non rilegata, testimonianza tangibile di un inizio coraggioso e quasi clandestino nel panorama editoriale dell’epoca. Questo primo periodo mette in luce la discrezione con cui Austen si affacciò al mondo letterario, celando la propria identità dietro un anonimato che sarebbe presto diventato leggenda.
Dall’Europa all’America: la conquista di un pubblico globale
Il secondo cinquantennio (1825-1875) narra l’espansione della popolarità di Austen oltre i confini britannici. I suoi romanzi iniziano a circolare in Europa e in America, spesso attraverso traduzioni non sempre fedeli e ristampe pirata che, tuttavia, contribuiscono a diffonderne il nome. Un pezzo di eccezionale interesse è la prima edizione americana di “Orgoglio e Pregiudizio” del 1832, pubblicata con il titolo “Elizabeth Bennet; or, Pride and Prejudice”. La copia esposta, proveniente dalla biblioteca dell’Amherst College, reca a margine i commenti e le reazioni degli studenti dell’epoca, offrendo uno spaccato unico sulla ricezione delle sue opere in un contesto accademico e maschile.
La consacrazione nel canone letterario
Il periodo tra il 1875 e il 1925 segna la definitiva consacrazione di Jane Austen come autrice degna di studio accademico e parte integrante della tradizione letteraria. È in questi anni che la sua figura viene riscoperta e valorizzata, anche grazie a iniziative editoriali innovative. Al Grolier Club è possibile ammirare un’edizione di “Pride and Prejudice” del 1844, pubblicata da Henry Green Clarke, proprietario di una delle prime librerie femministe di Londra, che ricorda nella sua fattura un sillabario medievale. Spicca inoltre la celebre “Peacock Edition” di “Orgoglio e Pregiudizio” del 1894, impreziosita dalle iconiche illustrazioni di Hugh Thomson.
Jane Austen sul grande e piccolo schermo
Il Novecento apre le porte del cinema e del teatro alle opere di Jane Austen. Il quarto periodo analizzato dalla mostra (1925-1975) esplora l’approdo delle sue storie sul palcoscenico e, soprattutto, sul grande schermo. Il primo adattamento cinematografico di “Orgoglio e Pregiudizio”, datato 1940 e interpretato da Greer Garson e Laurence Olivier, segna un punto di svolta. In esposizione, le cartoline promozionali della Metro-Goldwyn-Mayer testimoniano l’entusiasmo di Hollywood per le trame avvincenti e i personaggi indimenticabili creati dalla scrittrice inglese.
L’ultimo cinquantennio (1975-2025) conferma e amplifica l’influenza di Austen sulla cultura popolare, in particolare su Hollywood e sulle produzioni televisive. Dalla miniserie della BBC del 1995 con Colin Firth e Jennifer Ehle, che ha ridefinito l’immaginario collettivo legato a Mr. Darcy, fino al più recente film “Emma” del 2020 diretto da Autumn de Wilde, gli adattamenti si moltiplicano, dimostrando la straordinaria capacità delle sue storie di parlare a un pubblico sempre nuovo.
Oltre i romanzi: l’eredità familiare e le celebrazioni mondiali
“Paper Jane” non si limita a celebrare l’autrice, ma getta luce anche sull’influenza della sua famiglia nel preservarne e promuoverne l’eredità. La mostra è arricchita da libri, autobiografie e carteggi scritti dai discendenti dei suoi fratelli, oltre a opere inedite che offrono uno sguardo più intimo sulla sua vita. Per la prima volta, vengono esposte anche delle miniature di ritratti ad acquerello dei suoi pronipoti, Lady Fanny Knatchbull e Sir Edward Knatchbull.
La mostra al Grolier Club, che resterà aperta fino al 14 febbraio 2026, si inserisce in un calendario di celebrazioni ben più ampio. Già la scorsa estate, la Morgan Library di New York ha inaugurato le commemorazioni con l’esposizione “A Lively Mind: Jane Austen at 250”. Ma è soprattutto nel Regno Unito, sua terra natale, che si concentrano gli eventi, con festival, tour guidati nei luoghi che hanno ispirato i suoi romanzi – da Bath a Winchester, dove riposano le sue spoglie – e mostre dedicate, come quella nella sua casa a Chawton. Anche l’Italia partecipa ai festeggiamenti, come dimostra il festival “Il Natale di Jane” ad Ancona.
L’eredità di Jane Austen è un patrimonio universale che continua a ispirare e affascinare. Le sue opere, intrise di ironia, acuta osservazione sociale e una profonda comprensione della natura umana, si rivelano, a 250 anni di distanza, più vive e pertinenti che mai. La mostra di New York è un’occasione imperdibile per riscoprire la forza di una scrittrice che, con la sua arte, ha saputo superare i confini del tempo e dello spazio, parlando un linguaggio che ancora oggi tocca il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo.
