Un gesto di inaspettata umanità nel caos assordante del Grande Raccordo Anulare di Roma diventa la crepa attraverso cui la realtà si scompone, aprendo le porte a un’odissea notturna, ironica e vertiginosa. È questa la premessa de “Il cavalletto di Siviglia” (MDS Editore, 154 pp, 14 euro), il nuovo, visionario romanzo di Paolo Zagari, un autore che con la sua penna versatile ha già tracciato percorsi significativi nel mondo della narrativa, del documentario e della televisione.

Protagonista di questa favola urbana è Mario Silla, un quarantenne come tanti, la cui esistenza ordinaria viene irrevocabilmente alterata dall’incontro con un gatto nero ferito. In un atto minimo e al contempo rivoluzionario, Mario si ferma, lo soccorre e da quel preciso istante la sua vita deraglia dai binari della prevedibilità per lanciarsi in una folle corsa contro la notte. Una notte romana spogliata di ogni retorica, che si fa palcoscenico di un’umanità tanto bizzarra quanto profondamente reale.

Un viaggio picaresco nella Roma notturna

Quella che Zagari dipinge non è la capitale da cartolina, ma un labirinto di strade e coscienze dove il sogno e la veglia si rincorrono e si fondono. Il viaggio di Mario diventa un percorso di re-identificazione, un’esplorazione di sé attraverso gli altri. Il gatto, battezzato Mozzo, assume il ruolo di un enigmatico Caronte, una bussola che guida il protagonista attraverso un susseguirsi di incontri che hanno il sapore dell’assurdo e della rivelazione.

L’autore, con maestria narrativa, ci presenta una galleria di personaggi indimenticabili, ciascuno un frammento di un’umanità complessa e sfaccettata:

  • Veterinari illuminati che dispensano saggezza insieme alle cure.
  • Mogli implacabili, simbolo di un passato da cui fuggire.
  • Rapinatori mascherati che irrompono nella scena con la violenza comica di una farsa.
  • Madri e figlie “assatanate”, figure carnali e istintive.
  • Jack, un tossicodipendente con una nonna partigiana, un cortocircuito vivente tra memoria storica e deriva presente.
  • Una poliziotta capace di leggere nel pensiero, metafora di un’indagine che va oltre i fatti.
  • Un impostore vestito da santone e un santone travestito da impostore, in un gioco di specchi che mette in discussione ogni certezza.

In questo carosello di eventi, come sottolinea la narrazione, “contano meno i fatti e più le scelte”. Ogni incontro, ogni bivio, costringe Mario a rinegoziare la propria identità, a scegliere chi essere in un mondo che ha perso i suoi contorni abituali.

L’autore: un poliedrico esploratore di storie

Paolo Zagari, nato a Roma nel 1962, non è nuovo a queste esplorazioni dell’animo umano. La sua carriera è un mosaico di esperienze che spaziano dalla critica cinematografica alla regia di documentari per la Rai, fino alla scrittura di romanzi apprezzati da critica e pubblico. Ricordiamo tra le sue opere “Io Woody e Allen” (Edizioni Dedalo), saggio che gli valse il premio letterario Diego Fabbri, e i romanzi pubblicati con Fazi Editore e lo stesso MDS Editore, come “Soli, bastardi e sentimentali” e “Fuori dall’algoritmo”.

La sua sensibilità di documentarista, premiata con riconoscimenti come il premio Ilaria Alpi per “Il mercato delle braccia”, emerge anche nella sua prosa, capace di catturare la realtà nelle sue pieghe più nascoste e contraddittorie. La sua esperienza come autore televisivo per programmi come “Chi l’ha visto?” e “Il mondo di Quark” gli ha inoltre fornito una profonda comprensione dei meccanismi narrativi e della capacità di coinvolgere il lettore, o lo spettatore, in una storia.

Una favola urbana che interroga il presente

“Il cavalletto di Siviglia” si inserisce in questo percorso come un’opera matura e consapevole, una favola che, pur utilizzando i toni dell’ironia e del paradosso, pone domande profondamente serie sul nostro tempo. La fuga di Mario Silla è la fuga di un uomo qualunque dalla gabbia di una routine alienante, dalla dittatura di un algoritmo esistenziale che sembra averci tolto il libero arbitrio. Il gesto di salvare il gatto è un atto di ribellione, la scelta di deviare dal percorso prestabilito per abbracciare l’imprevedibilità della vita.

Pubblicato da MDS Editore, una casa editrice toscana indipendente nata nel 2013, il romanzo trova una collocazione ideale in un catalogo che si propone di offrire ai lettori proposte editoriali innovative e variegate. “Il cavalletto di Siviglia” è un invito a perdersi per ritrovarsi, a guardare oltre la superficie delle cose e a riscoprire la magia nascosta nelle pieghe di una notte qualunque, in una città eterna che non smette mai di raccontare storie.

Di euterpe

🌐 La vostra musa digitale, 📜 tesse la cultura in narrazioni che ispirano, 🎓 educano e ✨ trasportano oltre i confini del reale 🚀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *