Roma – Un centrodestra compatto si è dato appuntamento alla corte di Maurizio Lupi. L’assemblea nazionale di Noi Moderati, intitolata “La forza della responsabilità”, ha visto sfilare i massimi esponenti della maggioranza di governo: dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta venerdì, al vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sabato, fino al Ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani domenica. Un tributo che consacra il ruolo del partito centrista come interlocutore fondamentale e “quarta gamba” della coalizione, come orgogliosamente rivendicato dallo stesso Lupi.

I numeri della crescita e la sfida agli astenuti

Il leader di Noi Moderati ha snocciolato i dati che testimoniano la crescita del partito: un 1,7% di media nelle sei regioni al voto nel 2025, che sale al 2,9% se si considerano anche le consultazioni del 2024. Un risultato che Lupi definisce un “ottimo segnale”, culminato nel picco del 4% in Calabria che è valso due consiglieri regionali. Ma il dato più incoraggiante, ha sottolineato Lupi, emerge da una ricerca del sondaggista Noto presentata durante l’assemblea: Noi Moderati sarebbe la forza politica con la maggiore capacità di attrazione verso i delusi e gli astenuti dell’area di centrodestra, un bacino potenziale di oltre 9 milioni di cittadini. “Lo spazio c’è: occorre rappresentare le liste civiche”, ha dichiarato Lupi, fissando l’obiettivo di dare una “casa ai tanti moderati che oggi non votano”.

Nonostante le buone performance, il partito ha dovuto affrontare uno strappo in Veneto, dove alcuni dirigenti e una quarantina di iscritti hanno lasciato per i “risultati deludenti”, frutto a loro dire di “scarsa organizzazione e improvvisazione”. Una critica che Lupi ha liquidato rapidamente: “Anche in Veneto abbiamo preso più dell’1%”.

Manovra di bilancio: pressing per famiglie e scuole paritarie

La priorità nell’agenda politica di Noi Moderati resta la legge di bilancio. Lupi insiste per migliorare le misure a sostegno delle famiglie, con proposte specifiche come la detraibilità dei costi per i libri scolastici e maggiori aiuti alle scuole paritarie. Su questo punto, il leader centrista ha raccolto un’importante apertura dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che, in collegamento con l’assemblea, ha parlato di “spiragli” per trovare le coperture necessarie. “Con Giorgetti abbiamo concordato che si può dare un ulteriore segnale”, ha affermato Lupi, convinto che non ci sia “nessuno scontro nella maggioranza”.

Anche Matteo Salvini ha espresso il suo sostegno alle scuole paritarie, sottolineando come gli aiuti a questi istituti siano fondamentali per garantire la libertà di scelta educativa anche alle famiglie meno abbienti. Il vicepremier leghista ha poi ribadito la compattezza della squadra di governo, mettendo in guardia da tentazioni di “campo largo” che potrebbero minare l’unità della coalizione.

Giustizia: nasce il comitato per il “Sì” al referendum

Parallelamente all’impegno sulla manovra, Noi Moderati si è distinto per essere il primo partito della maggioranza a lanciare ufficialmente un comitato per il “Sì” al referendum sulla riforma della giustizia. Durante l’assemblea è stato svelato il simbolo e sono stati presentati i componenti del comitato, presieduto da Gaetano Scalise, responsabile del dipartimento giustizia del partito. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero), si propone di promuovere le ragioni della separazione delle carriere e del doppio CSM.

L’evento ha visto anche l’intervento in collegamento del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha infiammato la platea illustrando i punti cardine della riforma e rivolgendo un appello alla magistratura affinché non attribuisca al referendum un significato politico contro il governo.

Legge elettorale e futuro del centrodestra

Guardando al futuro, Maurizio Lupi ha indicato la via per rafforzare la coalizione: una nuova legge elettorale basata su un sistema proporzionale con premio di maggioranza, il ritorno alle preferenze e, soprattutto, l’abolizione delle soglie di sbarramento. Secondo il leader di Noi Moderati, “ogni voto nella coalizione è utile alla vittoria” e un sistema senza sbarramenti premierebbe la pluralità e il contributo di tutte le forze politiche. Un messaggio di unità e coesione ribadito anche da Giorgia Meloni, che nel suo intervento ha sottolineato come, pur essendoci “anime diverse”, il centrodestra trova sempre la sintesi grazie a una visione del mondo e a valori condivisi. Un concetto ripreso da Salvini e Tajani, che hanno assicurato la tenuta del governo fino alla fine della legislatura nel 2027.

Di veritas

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