Il sipario sulla 44ª edizione del Torino Film Festival si alzerà nel 2026 su una stella di prima grandezza, un’icona che ha trasceso i confini del cinema per entrare nell’immaginario collettivo: Marilyn Monroe. In occasione del centenario della sua nascita, la kermesse torinese, sotto la guida del direttore artistico Giulio Base, riconfermato per il suo terzo mandato, renderà omaggio alla diva intramontabile con una retrospettiva completa e un’immagine guida carica di significato. Una scelta, quella di Base, che segue i tributi a due giganti del cinema come Marlon Brando nel 2024 e Paul Newman nel 2025, per dedicare finalmente a una figura femminile un posto d’onore.
“Non soltanto un’attrice, ma un mito, un’icona luminosa dell’immaginario collettivo”, ha dichiarato Giulio Base, sottolineando come Marilyn sia diventata una figura quasi sacra, capace di andare oltre la settima arte. La sua influenza, infatti, continua a plasmare la cultura contemporanea, dalla moda all’arte, dimostrando una vitalità che sfida il tempo.
L’ultima foto: un’immagine tra fragilità ed eternità
L’immagine scelta per rappresentare il festival è un ritratto intriso di una bellezza struggente e profetica. Scattata dal fotografo George Barris a Santa Monica nel 1962, fa parte della celebre serie conosciuta come “The Last Photos”, realizzata poche settimane prima della prematura scomparsa dell’attrice. Base ha descritto lo scatto come un’immagine che “custodisce bellezza e fragilità, con quel lieve senso di nostalgia del futuro, come se sapesse di essere destinata a vivere nell’eternità più che nel presente”. Queste fotografie, realizzate con luce naturale e senza artifici, miravano a rivelare la “vera” Marilyn, lontana dai riflettori di Hollywood, lasciandoci una testimonianza preziosa degli ultimi giorni della sua vita.
George Barris, fotografo e fotoreporter americano, divenne amico intimo di Marilyn Monroe durante le riprese di “Quando la moglie è in vacanza” nel 1955. La loro collaborazione per un libro intitolato “Marilyn: Her Life In Her Own Words” fu tragicamente interrotta dalla morte dell’attrice. Le immagini di quella sessione fotografica sulla spiaggia di Santa Monica e sulle colline di Hollywood rimangono tra le più iconiche e commoventi della diva.
Un legame speciale tra Torino e Marilyn
La scelta di dedicare il festival a Marilyn Monroe assume un significato ancora più profondo per la città di Torino. Il Museo Nazionale del Cinema, che organizza il TFF, ha infatti un legame speciale con l’attrice. Nel 1997, il museo acquistò all’asta a Los Angeles tre stampe fotografiche originali proprio del servizio di George Barris. Queste preziose immagini, che riportano la firma del fotografo, sono oggi esposte alla Mole Antonelliana in un corner permanente dedicato alla diva, insieme ad altri oggetti personali, foto e gioielli che fanno parte delle collezioni del museo. Questo patrimonio permetterà al festival di tessere un ritratto ancora più intimo e completo dell’icona, offrendo al pubblico un’immersione totale nel suo mondo.
Il Museo del Cinema ha già in passato celebrato la figura di Marilyn con mostre ed eventi, come “MERRY MARILYN. NATURALE ELEGANZA, MAGICO CHARME” nel 2018-2019, che esponeva memorabilia rari provenienti da tutto il mondo, tra cui le iconiche scarpe realizzate da Salvatore Ferragamo. Anche Palazzo Madama, nel 2016, ha ospitato la mostra “Marilyn Monroe. La donna oltre il mito”, esponendo 150 oggetti personali che ne raccontavano la vita privata e la carriera.
Un festival che guarda al futuro, celebrando il passato
La 44ª edizione del Torino Film Festival si preannuncia dunque come un evento imperdibile non solo per gli appassionati di cinema, ma per chiunque sia affascinato da una delle figure più complesse e magnetiche del XX secolo. La retrospettiva offrirà l’occasione di riscoprire i suoi film più celebri, ma anche di approfondire la sua personalità complessa, le sue lotte personali e il suo impatto duraturo sulla società.
Il festival, sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalle Fondazioni Compagnia di San Paolo e CRT, continua sotto la direzione di Base a valorizzare il cinema indipendente e a creare un dialogo fecondo tra passato e presente, confermando il suo ruolo di primo piano nel panorama culturale italiano e internazionale.
