Washington D.C. – La vigilia del Giorno del Ringraziamento è stata macchiata dal sangue a Washington, in un attacco che ha scosso il cuore politico degli Stati Uniti. Intorno alle 14:15 ora locale di mercoledì 26 novembre, due soldati della Guardia Nazionale della West Virginia sono stati gravemente feriti in una sparatoria avvenuta a soli due isolati dalla Casa Bianca, all’incrocio tra la 17th Street e I Street NW. L’episodio, descritto dalle autorità come un’imboscata e un “attacco mirato”, ha immediatamente innalzato il livello di allerta nella capitale, trasformando una zona affollata di uffici, hotel e turisti in una scena di crimine ad alta tensione.

La dinamica dell’agguato

Secondo le prime ricostruzioni fornite dal Dipartimento di Polizia Metropolitana di Washington, l’assalitore sarebbe apparso all’improvviso da dietro un edificio e avrebbe aperto il fuoco quasi a bruciapelo contro i due militari. I soldati stavano conducendo pattugliamenti ad “alta visibilità”, parte di un dispiegamento più ampio voluto dal Presidente Donald Trump per contrastare la criminalità nella capitale. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, visionate dagli inquirenti, mostrerebbero un unico individuo che, con calma, ha alzato la pistola e ha sparato. Almeno uno dei soldati avrebbe risposto al fuoco, ferendo a sua volta l’aggressore prima di essere colpito. Entrambi i militari sono stati trasportati d’urgenza in ospedale e versano in condizioni critiche, colpiti alla testa.

L’identità del sospettato e il legame con l’Afghanistan

L’uomo arrestato sulla scena è stato identificato come Rahmanullah Lakanwal, un cittadino afghano di 29 anni. Secondo le informazioni diffuse, Lakanwal era arrivato negli Stati Uniti nel settembre del 2021, durante le caotiche operazioni di evacuazione da Kabul seguite al ritiro delle truppe americane, nell’ambito del programma “Operation Allies Welcome” dell’amministrazione Biden. Risiedeva nello Stato di Washington, sulla costa ovest, e si ritiene abbia agito da solo.

Fonti investigative hanno inoltre rivelato un dettaglio che aggiunge complessità alla vicenda: in passato, Lakanwal avrebbe collaborato con le forze armate statunitensi e con la CIA in Afghanistan. Questa circostanza rende l’attacco ancora più delicato, sollevando interrogativi sui processi di verifica e controllo delle persone evacuate e accolte negli USA.

La dura reazione del Presidente Trump e le implicazioni politiche

Il Presidente Donald Trump, che si trovava a Mar-a-Lago in Florida per le festività, ha reagito con parole durissime, definendo l’attacco “un atto di malvagità, di odio e di terrore”. In un video messaggio alla nazione, ha espresso la vicinanza del popolo americano ai soldati feriti e alle loro famiglie, parlando di “giusta rabbia e feroce determinazione”. Trump ha bollato la sparatoria come un “atto di terrorismo” e ha immediatamente collegato l’evento alle politiche migratorie del suo predecessore, Joe Biden, criticando le falle nel sistema di accoglienza.

Le conseguenze politiche non si sono fatte attendere. L’amministrazione Trump ha annunciato una revisione completa di tutti i permessi concessi ai cittadini afghani entrati nel paese durante l’amministrazione precedente. Inoltre, i Servizi per la Cittadinanza e l’Immigrazione hanno comunicato la sospensione temporanea dell’esame di tutte le richieste di ingresso e protezione avanzate da cittadini afghani. Sul fronte della sicurezza interna, è stato ordinato il dispiegamento di altri 500 soldati della Guardia Nazionale a Washington, portando il totale a 2.500 unità.

  • Sicurezza rafforzata: Il contingente della Guardia Nazionale nella capitale sarà incrementato.
  • Revisione immigrazione: Saranno riesaminati i permessi concessi ai rifugiati afghani.
  • Sospensione visti: Blocco temporaneo delle nuove richieste di ingresso dall’Afghanistan.

Un dibattito riacceso

L’attacco ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulla presenza militare nelle città americane e sulla gestione dell’immigrazione. Da quando, ad agosto, il Presidente Trump ha schierato oltre 2.000 membri della Guardia Nazionale a Washington per combattere la criminalità, la tensione in città è aumentata. Mentre alcuni cittadini apprezzano la maggiore sicurezza percepita, altri vedono la militarizzazione come una stretta eccessiva e la associano a politiche restrittive sull’immigrazione. Questo tragico evento, avvenuto a pochi passi dal simbolo del potere americano, non farà che alimentare ulteriormente una discussione già profondamente polarizzata, con importanti ripercussioni sulla sicurezza nazionale e sulle future politiche economiche e sociali del paese.

Di atlante

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