GENOVA – Una spirale di violenza culminata in un tentato omicidio che ha scosso la tranquilla comunità di Montoggio, nell’entroterra genovese. Un uomo di 68 anni, Salvatore Panzica, è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica con l’accusa di aver accoltellato l’ex compagna, una donna di 75 anni, nella sua abitazione in frazione Montemoro. L’aggressore, rintracciato in un casolare in stato di ipotermia dopo ore di fuga, deve ora rispondere di tentato omicidio. La vittima, colpita da sei coltellate, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Martino di Genova, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
Una violenza annunciata: il divieto di avvicinamento ignorato
Quello di sabato non è stato un fulmine a ciel sereno. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dalla pm Eugenia Menichetti, la relazione tra i due era già segnata da episodi di violenza. Solo venti giorni prima dell’aggressione, un altro grave episodio aveva portato all’intervento dei carabinieri e all’emissione di un divieto di dimora per l’uomo, a cui era stata anche ritirata la patente. Una misura che, tragicamente, non è bastata a proteggere la donna. Il sindaco di Montoggio, Mauro Fantoni, ha confermato che l’uomo aveva il divieto di avvicinarsi alla casa della ex compagna.
La brutale aggressione e l’intervento dei vicini
L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di sabato. Le urla disperate della donna, “Aiuto, aiuto, mi sta ammazzando”, hanno allertato una vicina di casa e un’amica, che sono accorse trovando la porta socchiusa. La scena che si sono trovate davanti è stata agghiacciante: Panzica stringeva la vittima e le tappava la bocca per impedirle di gridare. Quando una delle soccorritrici ha tentato di chiamare il 112, l’aggressore le ha strappato il telefono dalle mani, lo ha distrutto calpestandolo e si è dato alla fuga nei boschi circostanti. L’intervento delle due donne è stato provvidenziale per sventare quello che poteva trasformarsi nell’ennesimo femminicidio.
I soccorsi, allertati dai vicini, sono giunti tempestivamente sul posto. Il personale del 118, con l’automedica e i volontari della Croce Verde di Busalla, ha prestato le prime cure alla donna, che presentava sei ferite da taglio, di cui una più profonda al torace. È stata poi trasportata in codice rosso con l’elicottero dei vigili del fuoco all’ospedale San Martino.
La fuga e la cattura
Dopo l’aggressione, Panzica si è dato alla macchia, scatenando una caccia all’uomo da parte dei carabinieri della stazione di Montoggio. Le ricerche si sono concluse intorno alla mezzanotte, quando l’uomo è stato localizzato in un casolare di proprietà della stessa vittima. Al momento del ritrovamento, era in un principio di ipotermia a causa delle ore trascorse al freddo. Dopo essere stato visitato in ospedale, è stato trasferito nel carcere di Marassi. I militari hanno anche ritrovato e sequestrato il coltello utilizzato per l’aggressione, con una lama di 14 centimetri.
Le indagini e la convalida del fermo
Martedì 25 novembre, la gip del tribunale di Genova, Martina Tosetti, ha convalidato il fermo di Salvatore Panzica, che resta in carcere. La giudice ha evidenziato il concreto pericolo di fuga, dato che l’uomo è senza fissa dimora, e l’elevato rischio di reiterazione del reato, considerati i precedenti episodi di violenza. Durante l’interrogatorio, Panzica ha fornito una versione dei fatti definita “non credibile” dalla gip, ammettendo di aver sferrato una sola coltellata e sostenendo che le altre ferite sarebbero state provocate accidentalmente dalla vittima stessa, rotolando sul coltello. Una dinamica che, secondo la giudice, non trova riscontro nelle tracce ematiche rilevate.
