La protesta di Franz Di Cioccio
Franz Di Cioccio, figura storica della Premiata Forneria Marconi (PFM), ha espresso con fermezza il suo dissenso nei confronti delle recenti modifiche legislative in Abruzzo riguardanti il randagismo e il benessere animale. Il musicista, originario proprio di questa regione, ha dichiarato che non si esibirà più in Abruzzo fino a quando non verrà rivista la normativa, nello specifico l’emendamento 14 alla legge 47/2013.
L’emendamento contestato
L’emendamento in questione, promosso da Massimo Verrecchia (FdI) e approvato dal Consiglio regionale con il sostegno del centrodestra, introduce modifiche significative nella gestione dei canili. Tra le principali critiche, spiccano la riduzione dell’obbligo di apertura al pubblico da quotidiana a cinque giorni a settimana, l’eliminazione della presenza continuativa di veterinari e una diminuzione del ruolo delle associazioni animaliste, lasciando la gestione principalmente ai responsabili delle strutture.
Le reazioni delle associazioni animaliste
La presa di posizione di Di Cioccio si unisce al coro di proteste levato da diverse associazioni animaliste, tra cui il Coordinamento Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente e Lndc Animal Protection. Queste sigle denunciano un grave passo indietro nella lotta al randagismo, una diminuzione dei controlli sanitari sui cani e un ostacolo alle adozioni. Le associazioni chiedono l’immediata abolizione della norma e l’apertura di un tavolo di confronto con Regione e Comuni.
Possibili correttivi in vista?
In risposta alle crescenti polemiche, sembra che il Consiglio regionale stia valutando la possibilità di introdurre correttivi all’emendamento. L’obiettivo sarebbe ripristinare l’apertura quotidiana dei canili e garantire l’accesso a volontari e veterinari. Resta da vedere se queste modifiche saranno sufficienti a placare le proteste e a soddisfare le richieste delle associazioni animaliste e di personalità come Franz Di Cioccio.
La legge Brambilla e il concetto di “essere senziente”
Di Cioccio sottolinea come l’emendamento contestato vada in contrasto con la legge nazionale Brambilla, che riconosce gli animali come “esseri senzienti”. Questo concetto, sempre più diffuso e condiviso, implica un maggiore rispetto e una maggiore tutela dei diritti degli animali, considerati non semplici oggetti, ma esseri capaci di provare emozioni e sofferenza.
Un appello alla responsabilità
La vicenda sollevata da Franz Di Cioccio mette in luce l’importanza di un approccio responsabile e consapevole nei confronti del benessere animale. Le istituzioni, le associazioni e i singoli cittadini sono chiamati a collaborare per garantire una vita dignitosa agli animali, combattendo il randagismo e promuovendo l’adozione responsabile. La cultura del rispetto verso gli animali è un segno di civiltà e progresso per l’intera società.
