La scomparsa di Adinolfi: un dolore che persiste
La scomparsa del dottor Adinolfi nel 1994 rappresenta una ferita ancora aperta per la sua famiglia, che da allora cerca verità e giustizia. L’avvocatessa Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha espresso la sua vicinanza e solidarietà, sottolineando l’importanza di non dimenticare questa vicenda.
Il riferimento al caso Orlandi e la necessità di cautela
L’avvocatessa Sgrò ha riconosciuto la delicatezza di eventuali parallelismi tra la scomparsa di Adinolfi e il caso di Emanuela Orlandi, soprattutto in un momento così sensibile. Tuttavia, ha anche evidenziato che alcuni aspetti della seconda inchiesta della procura di Roma, legata alla scomparsa di Orlandi, meritano un’analisi più approfondita.
La seconda inchiesta e i punti oscuri
Secondo l’avvocatessa Sgrò, la seconda inchiesta della procura di Roma presenta delle zone d’ombra che necessitano di ulteriori chiarimenti. In particolare, ha fatto riferimento alla familiarità degli inquirenti con il luogo in cui si sta scavando attualmente, suggerendo che questa conoscenza avrebbe dovuto portare a un’indagine più accurata.
Verità e giustizia: un diritto per entrambe le famiglie
L’intervento dell’avvocatessa Sgrò sottolinea l’importanza di non dimenticare le vittime di scomparse e di garantire il diritto alla verità e alla giustizia per le loro famiglie. Sia il caso di Adinolfi che quello di Orlandi rappresentano due ferite aperte nella società italiana, che richiedono un impegno costante per fare luce sulla verità.
Un appello alla memoria e all’approfondimento
La dichiarazione dell’avvocatessa Sgrò è un monito a non dimenticare le storie di chi è scomparso e a sostenere le famiglie nella loro ricerca di verità e giustizia. Pur riconoscendo la delicatezza del momento, è fondamentale non trascurare alcun elemento utile alle indagini e approfondire ogni pista possibile, nel rispetto delle vittime e dei loro cari.