Un premio per la verità e la giustizia

Il MedFilm Festival ha celebrato la sua XXXI edizione con un focus sul cinema che indaga le complesse realtà del Mediterraneo. Al centro della scena, ‘Le aquile della Repubblica’ di Tarik Saleh, un’opera cinematografica che non teme di affrontare temi politici scottanti. Il film, previsto nelle sale italiane a partire dal 5 febbraio, ha conquistato la giuria per la sua capacità di fondere satira e tragedia in una narrazione avvincente e moralmente ambigua. La giuria ha elogiato il film per la sua riflessione sul potere, sulla manipolazione dell’immagine e sul rapporto tra cinema e regime, sottolineando come mantenga un ritmo teso che alterna ironia e inquietudine senza mai perdere precisione drammatica. Un’opera coraggiosa che svela il meccanismo di ogni sistema in cui l’individuo è costretto a scegliere tra verità e sopravvivenza.

Un gesto di solidarietà e memoria

Il regista Tarik Saleh, collegandosi dalla Svezia, ha dedicato il premio a Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, il ricercatore italiano brutalmente assassinato in Egitto nel 2016. In un gesto di profonda solidarietà, Saleh ha annunciato che devolverà i 2.000 euro del premio ad Amnesty International, un’organizzazione impegnata nella difesa dei diritti umani e nella ricerca della verità sui numerosi giovani egiziani scomparsi dopo aver espresso critiche sui social media nei confronti del governo o dei militari. Questo atto simbolico sottolinea l’importanza di non dimenticare e di continuare a chiedere giustizia per le vittime di abusi e repressioni.

Gli altri premi del festival

Il MedFilm Festival ha premiato anche altre opere meritevoli. ‘A sad and beautiful world’ di Cyril Aris, ambientato in un Libano segnato dalla guerra, ha ricevuto il premio speciale della giuria. Il Premio Espressione artistica è stato assegnato a ‘Una donna e un bambino’ di Saeed Roustaee, un film ambientato in Iran che arriverà nelle sale il 12 marzo. Nel concorso cortometraggi, ‘Walud’ di Daood Alabdulaa e Louise Zenker ha vinto il Premio Methexis, mentre ‘Melanochaita’ di Niko Avgoustidi ha ricevuto il premio Cervantes Roma per il cortometraggio più creativo. ‘My father and Gheddafi’ di Jihan K ha vinto il Premio Valentina Pedicini – Miglior opera prima e seconda, mentre ‘Calle Malaga’ di Maryam Touzani, candidato per il Marocco agli Oscar 2026, ha vinto il Premio Miglior coproduzione euromediterranea. Il Premio Diritti Umani Amnesty International è andato a ‘With Hasan in Gaza’ di Kamal Al Jafari, mentre il Wwf ha premiato ‘Ciudad sin sueño’ di Guillermo Galoe. Infine, il Premio Ecumenico è stato assegnato a ‘Promised sky’ di Erige Sehiri.

Med Meetings: sostegno ai nuovi talenti

Nell’ambito dei Med Meetings, giunti alla IX edizione, sono stati assegnati premi per sostenere i nuovi talenti del cinema. Il Premio Oim è andato a ‘In a manner of speaking’ di Val Jashari, il Premio Stadion Video ad ‘Halima’ di Yassine el Idrissi e il Premio Fm Records a ‘Where I end and you begin’ di David Power. Il Premio MedPitching è stato vinto da El Bastardiya (‘Once upon a time in Tripoli) di Abdullah Al-Ghaly.

Il festival continua

Il MedFilm Festival proseguirà fino al 16 novembre, offrendo un ricco programma di proiezioni, letture ed eventi speciali in diverse sedi di Roma e in streaming su MYmovies. Un’occasione imperdibile per immergersi nelle storie e nelle culture del Mediterraneo attraverso il cinema.

Un festival che guarda al futuro

Il MedFilm Festival si conferma un importante punto di riferimento per il cinema mediterraneo, offrendo una piattaforma per opere che affrontano temi sociali e politici rilevanti. L’edizione di quest’anno ha premiato film coraggiosi e impegnati, che invitano alla riflessione e alla consapevolezza. Il gesto di Tarik Saleh di devolvere il premio ad Amnesty International è un esempio di come il cinema possa essere uno strumento di denuncia e di solidarietà.

Di euterpe

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