Il Social Sustainability Monitor: una lente sulla sostenibilità sociale europea
Comprendere come le aziende europee affrontano oggi la sostenibilità sociale è l’obiettivo del Social Sustainability Monitor, un osservatorio nato dalla partnership tra il Sustainability Lab di SDA Bocconi e SD Worx Italy, una realtà italiana del principale fornitore europeo di soluzioni HR. Responsabilità, benessere, equità, partecipazione dei lavoratori e della comunità sono le parole chiave di un progetto che mira a trasformare la sostenibilità sociale in un vero e proprio fattore strategico di valore per le imprese.
Un’Europa a più velocità: i dati della ricerca ‘HR & Payroll Pulse’
Partendo dai dati raccolti da SD Worx, a febbraio 2025 su un panel di 5.625 datori di lavoro e 16.000 dipendenti in 16 Paesi europei, nell’ambito della ricerca ‘HR & Payroll Pulse’, il Social Sustainability Monitor evidenzia un’Europa a più velocità. Sul fronte della formazione, emerge una criticità: solo il 29% dei lavoratori percepisce un reale impegno delle aziende nello sviluppo delle competenze, con l’Italia che si posiziona al di sotto della media europea, raggiungendo un modesto 21,3%.
Benessere mentale e work-life balance: l’Italia in affanno
Il benessere mentale emerge come una priorità crescente nel panorama lavorativo europeo. Tuttavia, l’Italia resta indietro: appena il 22% dei dipendenti italiani valuta positivamente il proprio equilibrio vita-lavoro, e la percezione di stress è tra le più alte d’Europa. Questo dato allarmante evidenzia la necessità di interventi mirati per migliorare la qualità della vita dei lavoratori italiani.
Retribuzione ed equità: un divario persistente
In tema di retribuzione, si registra una divergenza di vedute tra imprese e lavoratori. Mentre il 76% delle imprese si considera equo nella retribuzione, quasi la metà dei lavoratori italiani (48%) si sente sottopagata. Questa discrepanza solleva interrogativi sulla trasparenza e l’adeguatezza delle politiche retributive aziendali.
Flessibilità lavorativa e fiducia: il nodo del lavoro da remoto
Sul piano della flessibilità lavorativa, la fiducia nel lavoro da remoto resta bassa (44% delle aziende), segno di una cultura manageriale ancora legata al controllo più che agli obiettivi. Questo dato suggerisce una certa resistenza al cambiamento e una difficoltà nell’adattarsi alle nuove modalità di lavoro.
Diversità e inclusione: la sfida dell’Italia
Infine, in ambito diversità e inclusione, il 55% dei lavoratori italiani dichiara di aver assistito a discriminazioni, mentre solo il 39% percepisce un impegno concreto della propria azienda. Il tema dell’inclusione degli over 55 è particolarmente critico, in un Paese con una delle forze lavoro più anziane d’Europa. Questi dati sottolineano la necessità di promuovere una cultura aziendale più inclusiva e rispettosa delle diversità.
Un’analisi critica e propositiva
I risultati del Social Sustainability Monitor offrono un quadro preoccupante della situazione italiana, ma rappresentano anche un’opportunità per un cambio di passo. È fondamentale che le aziende italiane investano maggiormente nella formazione, nel benessere dei propri dipendenti, nell’equità retributiva e nell’inclusione, adottando politiche innovative e promuovendo una cultura aziendale più aperta e responsabile. Solo così sarà possibile trasformare la sostenibilità sociale in un vero e proprio vantaggio competitivo.
