Ostuni piange la vittima del nubifragio
La comunità di Ostuni è in lutto per la perdita di Oronzo Epifani, il 63enne ritrovato senza vita dopo essere stato dichiarato disperso a seguito del violento nubifragio che ha colpito il nord brindisino. Le ricerche, iniziate immediatamente dopo la segnalazione della sua scomparsa, si sono protratte per oltre 12 ore, coinvolgendo vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari.
Le ricerche e il ritrovamento
Le operazioni di ricerca si sono concentrate lungo i canali di scolo e le aree limitrofe al luogo in cui era stata rinvenuta l’auto dell’uomo. L’elicottero dei vigili del fuoco ha individuato il corpo di Epifani, incastrato nella vegetazione lungo un canale che sfocia in mare, a poche centinaia di metri dalla sua vettura. Le squadre di soccorso sono attualmente impegnate nelle delicate operazioni di recupero.
Il contesto del nubifragio
Il nubifragio che si è abbattuto su Ostuni ha causato ingenti danni e disagi, con strade allagate, smottamenti e interruzioni della viabilità. La furia dell’acqua ha trascinato via Epifani, rendendo vane le speranze di ritrovarlo in vita. La comunità locale è sconvolta dall’accaduto e si stringe attorno alla famiglia della vittima.
Reazioni e cordoglio
Le autorità locali hanno espresso il loro cordoglio per la tragica scomparsa di Oronzo Epifani, sottolineando l’impegno profuso nelle ricerche e la gravità della situazione causata dal maltempo. Numerosi messaggi di solidarietà e vicinanza sono giunti alla famiglia da parte di amici, conoscenti e cittadini di Ostuni.
Una riflessione sulla fragilità del territorio
La tragica scomparsa di Oronzo Epifani a Ostuni solleva interrogativi sulla vulnerabilità del nostro territorio di fronte agli eventi meteorologici estremi. È fondamentale investire in prevenzione e gestione del rischio idrogeologico, proteggendo le comunità e salvaguardando vite umane. La cura del territorio e la messa in sicurezza delle infrastrutture sono priorità imprescindibili per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
