L’indagine sul caso Almasri coinvolge il Ministero della Giustizia

Il tribunale dei ministri, nell’ambito del procedimento sulla vicenda Almasri che coinvolge i ministri Nordio e Piantedosi, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, ha iscritto nel registro degli indagati Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia. L’accusa è di false informazioni al pubblico ministero. La sua posizione è emersa durante le indagini, con il suo nome che compare ripetutamente negli atti inviati alla giunta per le autorizzazioni a procedere.

La versione di Bartolozzi ritenuta “inattendibile e mendace”

Secondo il tribunale dei ministri, la versione fornita da Bartolozzi è “da ritenere sotto diversi profili inattendibile e, anzi, mendace”. Gli inquirenti contestano diverse incongruenze e contraddizioni nelle sue dichiarazioni. In particolare, mettono in dubbio che Bartolozzi non abbia ritenuto opportuno sottoporre al ministro la bozza predisposta dall’ufficio per rispondere alle richieste sul fermo di Almasri, nonostante avesse affermato di sentirsi con lui frequentemente e di averlo informato dell’arresto.

Contraddizioni e smentite nelle dichiarazioni

I magistrati ritengono “logicamente insostenibile” che Bartolozzi si sia arrogata il diritto di sottrarre al ministro un elemento tecnico da valutare, contravvenendo ai suoi obblighi e alla prassi consolidata di informare il ministro di ogni cosa. Inoltre, le sue dichiarazioni sono state smentite dalla funzionaria Guerra, che ha ricordato di aver parlato del problema dei termini da rispettare. Dalle testimonianze dei partecipanti alle riunioni con i vertici istituzionali è emerso che si sarebbe discusso anche dell’eventuale scarcerazione di Almasri e della successiva espulsione con un volo di Stato.

Implicazioni e necessità di chiarezza

L’indagine su Giusi Bartolozzi solleva interrogativi sulla gestione delle informazioni all’interno del Ministero della Giustizia nel caso Almasri. Sarà fondamentale accertare la veridicità delle accuse e chiarire il ruolo di ciascun attore coinvolto, per garantire la trasparenza e l’integrità dell’azione amministrativa e politica. La vicenda impone una riflessione sull’importanza della corretta informazione e della collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

Di veritas

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