Un viaggio di denuncia e solidarietà

Marco Cavallo, il cavallo di legno azzurro divenuto icona della lotta per la salute mentale e la chiusura dei manicomi grazie a Franco Basaglia, ha iniziato oggi il suo viaggio attraverso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di diverse città italiane. L’iniziativa, promossa dal Forum Salute Mentale e da altre associazioni, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di vita all’interno di queste strutture e a portare un messaggio di solidarietà ai migranti trattenuti.

Le tappe del percorso

Il viaggio è partito da Trieste e proseguirà verso Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Milano, Roma, Palazzo San Gervasio (Potenza), Brindisi e Bari. In ogni tappa sono previste iniziative pubbliche, incontri e momenti di confronto per discutere le problematiche legate ai CPR e promuovere un approccio più umano e rispettoso dei diritti dei migranti. Il regista Giovanni Cioni documenterà l’intero percorso per realizzare un film che testimoni questa importante iniziativa.

Un messaggio di speranza

Durante il viaggio, Marco Cavallo porterà con sé lettere scritte da sostenitori dell’iniziativa, destinate alle persone trattenute nei CPR. Il cavallo sarà accompagnato da bandiere realizzate con tessuti di scarto, simbolo di resilienza e speranza. A Trieste, sono state create un centinaio di bandiere grazie alla collaborazione con la sartoria Lister.

La denuncia del Forum Salute Mentale

Peppe Dell’Acqua, presidente del Forum Salute Mentale, ha sottolineato l’importanza di questo viaggio per denunciare le condizioni disumane che spesso si verificano nei CPR. Ha affermato che le persone trattenute in queste strutture sono spesso private dei documenti, dell’identità e della possibilità di pensare a un futuro. Dell’Acqua ha evidenziato come la mancanza di prospettive future sia un elemento comune a tutte le sofferenze che si consumano all’interno dei CPR.

Un simbolo di umanità

Il viaggio di Marco Cavallo rappresenta un’importante iniziativa per portare l’attenzione sulle condizioni di vita nei CPR e per promuovere un approccio più umano e rispettoso dei diritti dei migranti. In un momento storico in cui le politiche migratorie sono spesso caratterizzate da chiusura e repressione, iniziative come questa sono fondamentali per mantenere viva la speranza e per costruire una società più giusta e inclusiva.

Di veritas

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