Il ‘fuori onda’ incriminato

Durante un incontro alla Casa Bianca con il presidente americano Donald Trump e altri leader europei, tra cui il presidente finlandese Alexander Stubb e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è stato captato un breve scambio di battute tra Meloni e Stubb. In un video ripreso dalle telecamere, si sente la premier italiana spiegare a Stubb che a Trump “piace sempre” ricevere domande dalla stampa, mentre lei, al contrario, “non vuole mai parlare con la mia stampa”. Successivamente, di fronte a un invito di Trump a rispondere a eventuali domande, Meloni avrebbe replicato: “Penso sia meglio di no, siamo troppi e andremmo troppo lunghi”.

Le reazioni delle opposizioni

Le parole di Meloni, riportate da La Stampa, hanno immediatamente scatenato la reazione delle opposizioni italiane. Angelo Bonelli, co-portavoce di Avs, ha accusato la premier di sottrarsi al ruolo dei giornalisti in una democrazia, preferendo “parlare da sola nei suoi video, come un’autocrate refrattaria al confronto con la stampa”. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha assegnato a Meloni “l’Oscar come peggiore protagonista” per aver confermato il suo “totale disprezzo per la stampa e la libertà di informazione”. Carlo Calenda, leader di Azione, ha affermato che “il leader di un paese democratico non ha paura della stampa” e che l’affermazione di Meloni è ancora più grave se rivolta a un “aspirante autocrate” come Trump. Anche Silvia Fregolent, senatrice di Italia Viva, ha criticato la premier, sostenendo che “Meloni non regge il confronto con le domande, cioè con la democrazia”. Osvaldo Napoli della segreteria di Azione ha paragonato Meloni a Massimo D’Alema, accusandola di non amare la stampa libera.

La posizione della Fnsi

Anche la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) è intervenuta sulla vicenda. La segretaria generale Alessandra Costante ha dichiarato che “è cosa nota” che la presidente del Consiglio “non ami i giornalisti e le domande della stampa”. Costante ha criticato la scelta di Meloni di sostituire le conferenze stampa con “lunghi monologhi online, senza contraddittorio, senza domande”, definendola “propaganda, non informazione”. La Fnsi ha concluso che la situazione rappresenta una “mancanza di rispetto nei confronti della stampa”.

Un rapporto complesso tra politica e media

Il ‘fuori onda’ di Giorgia Meloni solleva interrogativi sul rapporto tra politica e media, in particolare sulla disponibilità dei leader politici a confrontarsi con la stampa e a rispondere alle domande dei giornalisti. La trasparenza e l’accessibilità all’informazione sono elementi fondamentali per una democrazia sana, e la reticenza dei leader politici a interagire con la stampa può minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Di veritas

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