Un omaggio all’amicizia: il nuovo libro di Giorgio Agamben
In ‘Amicizie’ (Einaudi, pp. 124, euro 15,00), Giorgio Agamben offre un’esplorazione intima e complessa del concetto di amicizia, dedicando il libro a 17 figure, uomini e donne, che hanno lasciato un’impronta significativa nella sua esistenza. Scrittori, intellettuali, attori, registi, filosofi e studenti si intrecciano in un racconto che va oltre la semplice biografia, trasformandosi in una profonda riflessione sui legami umani.
“L’esistenza senza amicizia è impossibile”, scrive Agamben, sottolineando la necessità di sentire la presenza di un “altro io” dentro e fuori di sé. Questa testimonianza si manifesta in diciassette scritti di rara bellezza e intensità, che invitano a riconsiderare le relazioni umane in un’epoca dominata dai social media.
Viaggi e incontri: tra Roma, Parigi e il mondo
Il libro narra la vita di Agamben tra Roma e Parigi, città in cui ha vissuto e insegnato, e i suoi viaggi in Portogallo, negli Stati Uniti e altrove. Queste peregrinazioni fisiche si accompagnano a viaggi intellettuali, in cui gli amici e le loro case assumono un ruolo centrale. Gli spazi abitativi diventano luoghi di incontro e scambio, fondamentali per la crescita personale e intellettuale.
Agamben ricorda il suo primo incontro con Elsa Morante nel 1963, quando, appena ventenne, fu accolto nel suo cerchio ristretto. Questi primi incontri spesso segnano l’inizio di legami profondi e duraturi. Alcune amicizie sono state intense e febbrile, altre si sono consumate in pochi incontri, ma non per questo meno significativi. In ogni caso, Agamben instaura con i suoi amici un legame spirituale, nutrito sia dalla vicinanza che dalla distanza.
Il valore del confronto: l’amicizia come motore intellettuale
L’autore racconta di aver tentato di fondare una rivista con Italo Calvino e Claudio Rugafiori, attraverso una fitta corrispondenza epistolare. Queste lettere, in cui emergono disaccordi e divergenze, rivelano come l’amicizia possa essere un terreno fertile per il confronto dialettico, da cui scaturisce la riflessione intellettuale.
Come scrive Calvino ad Agamben: “Ho letto con molta attenzione il tuo saggio sulla Commedia. Ci ho molto riflettuto ma non sono del tutto convinto proprio degli argomenti centrali”. Questo scambio dimostra che è possibile amare e rispettare qualcuno anche in disaccordo, poiché l’intenzione e la volontà di confrontarsi sono ciò che unisce, non divide.
In queste pagine, la vita si manifesta come arte in tutte le sue forme: scrittura, poesia, cinema e musica. L’amicizia diventa un catalizzatore per la creazione e l’espressione artistica.
Poeti e case: l’importanza degli spazi vissuti
“Che cosa resta e cosa si perde di una vita? Questa domanda – se la vita è quella di un amico scomparso – non ci dà tregua, dobbiamo provare a rispondere”, scrive Agamben parlando di Stefano Scodanibbio. L’intensità della parola poetica pervade queste pagine, in cui i poeti, come Giorgio Caproni e Patrizia Cavalli, e le loro case assumono un valore simbolico pari a quello delle loro opere.
Agamben descrive la casa di Patrizia Cavalli come un luogo inseparabile dalla sua persona: “La casa di Patrizia – scrive Agamben a due mesi dalla sua morte – ma è davvero impossibile separare Patrizia dalla sua casa, quella casa che scomparirà ora per sempre insieme alle sue mille cose che la riempivano, cianfrusaglie o oggetti meravigliosi che erano il mondo di Patrizia, erano cioè in qualche modo Patrizia perché il mondo, il corpo e la mente non si possono separare”. In questo libro, Agamben riesce a unire indissolubilmente vita, arte e amicizia.
Un invito a riscoprire il valore dell’amicizia
In un’epoca in cui le relazioni umane sono sempre più mediate dalla tecnologia, il libro di Giorgio Agamben rappresenta un invito a riscoprire il valore autentico dell’amicizia. Attraverso il racconto di incontri significativi e il confronto intellettuale, l’autore ci ricorda che l’amicizia è un elemento essenziale per la crescita personale e la comprensione del mondo che ci circonda. Un libro che stimola la riflessione e invita a coltivare i legami umani con cura e attenzione.
