La confessione choc di Lorena Venier
Un’onda di orrore ha travolto Gemona del Friuli, in provincia di Udine, dopo la confessione di Lorena Venier, infermiera di 61 anni, che ha ammesso di aver ucciso e fatto a pezzi il figlio Alessandro, 35 anni. La confessione, ricca di dettagli macabri, ha rivelato il coinvolgimento della nuora, Mailyn Castro Monsalvo, 30 anni, indicata come l’istigatrice del delitto. “Pensavo che con il tempo si sarebbe consumato. Successivamente, lo avrei portato in montagna per abbandonarlo lì, dove lui diceva che voleva fossero destinate le sue spoglie”, ha dichiarato la Venier, lasciando trasparire un piano freddo e premeditato.
Un piano macabro orchestrato in famiglia
Le parole della Venier svelano un quadro agghiacciante, in cui la donna, insieme alla nuora, avrebbe pianificato di agire in solitudine per portare a termine l’efferato crimine. “Pensavamo di poter fare tutto da sole, una volta sezionato, sarebbe bastato attendere che si consumasse prima di portarlo in montagna”, ha aggiunto l’infermiera, spiegando la decisione di non coinvolgere altri complici. Il piano, nella sua macabra semplicità, rivela una lucida determinazione nel voler eliminare ogni traccia del delitto.
Le indagini e i possibili moventi
Le autorità competenti stanno ora lavorando per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e per accertare i moventi che hanno spinto Lorena Venier e Mailyn Castro Monsalvo a compiere un gesto così estremo. Le indagini si concentrano sul rapporto tra le due donne e la vittima, Alessandro, cercando di far luce su eventuali conflitti o tensioni che potrebbero aver portato all’omicidio. Al momento, non sono state divulgate ulteriori informazioni sui possibili moventi, ma gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.
Gemona sotto shock
La notizia dell’omicidio e dello smembramento ha sconvolto la tranquilla comunità di Gemona, lasciando sgomenti i residenti. La famiglia Venier era conosciuta in paese, e nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo così tragico. La vicenda ha suscitato un’ondata di sdegno e incredulità, con molti che si interrogano su come una madre possa arrivare a compiere un gesto simile nei confronti del proprio figlio.
Riflessioni su un orrore incomprensibile
La vicenda di Gemona solleva interrogativi profondi sulla natura umana e sulla capacità di compiere atti di inaudita violenza. Al di là della cronaca, è necessario riflettere sulle dinamiche familiari che possono portare a tali estremi, e sull’importanza di un sostegno psicologico e sociale per prevenire tragedie simili. La storia di Lorena Venier e Alessandro è un monito sulla fragilità della psiche umana e sulla necessità di non sottovalutare i segnali di disagio e sofferenza.
