Incremento delle morti sul lavoro nel primo semestre 2025

Nei primi sei mesi del 2025, si è registrato un aumento preoccupante delle morti sul lavoro in Italia. Secondo i dati dell’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), sono state presentate 495 denunce di decessi, rispetto alle 462 dello stesso periodo del 2024. Questo incremento evidenzia una criticità persistente nella sicurezza dei luoghi di lavoro, nonostante gli sforzi compiuti per migliorare le condizioni e prevenire gli incidenti.
Un dato particolarmente allarmante riguarda l’aumento degli incidenti in itinere, ovvero quelli che si verificano durante il tragitto casa-lavoro. Questi sono passati da 104 a 137, rappresentando una quota significativa dell’incremento complessivo delle morti sul lavoro. Questo suggerisce che le problematiche legate alla sicurezza stradale e alla gestione dei trasporti dei lavoratori necessitano di maggiore attenzione e interventi mirati.

Diminuiscono gli infortuni, ma aumentano quelli degli studenti

Parallelamente all’aumento delle morti, si registra una lieve diminuzione delle denunce di infortuni all’Inail. Nei primi sei mesi del 2025, le denunce sono state 249.549, rispetto alle 250.766 dello stesso periodo del 2024. Tuttavia, è importante notare un aumento delle denunce di infortunio riguardanti gli studenti, una categoria che dal 2023 include gli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado.
Le denunce di infortunio per gli studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) sono state 1.152, in calo del 13% rispetto al 2024. Questo dato, sebbene positivo, non deve distogliere l’attenzione dalla necessità di garantire la massima sicurezza anche in questi contesti formativi, dove i giovani si avvicinano per la prima volta al mondo del lavoro.

La denuncia di Anmil e la richiesta di una procura nazionale del lavoro

Di fronte a questa situazione, il presidente nazionale di Anmil (Associazione nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), Antonio Di Bella, ha espresso forte preoccupazione, denunciando che “mentre il Paese si ferma per le ferie estive, la strage silenziosa sui luoghi di lavoro non conosce tregua”. Di Bella ha sottolineato l’ennesima escalation di infortuni sul lavoro, citando esempi recenti come i due operai morti nel Veneziano e un altro in provincia di Mantova.
Anmil chiede con urgenza l’istituzione di una procura nazionale del lavoro, con il compito di coordinare le indagini sui reati legati alla sicurezza. Questa figura, secondo l’associazione, potrebbe contribuire a rendere più efficace l’azione di contrasto alle violazioni delle norme sulla sicurezza e a garantire una maggiore tutela dei lavoratori.

Esempi di incidenti recenti e la necessità di un cambio di passo

Di Bella ha ricordato anche altri tragici incidenti avvenuti nei giorni scorsi, come la morte di un operaio folgorato a Villadossola (Verbano-Cusio-Ossola) e i gravi infortuni occorsi ad Andria (BAT), Buddusò (Sassari) ed Eboli (Salerno). Questi episodi, purtroppo frequenti, evidenziano come le dinamiche degli incidenti siano spesso le stesse: cadute dall’alto, folgorazioni, esplosioni, schiacciamenti.
Il presidente di Anmil ha ribadito la necessità di un cambio di passo concreto, che preveda più prevenzione, controlli efficaci, formazione mirata e un aggiornamento normativo che trovi reale applicazione nei luoghi di lavoro. “Serve una svolta culturale: la sicurezza non può più essere vista come un costo da contenere, ma come un valore fondamentale da difendere ogni giorno”, ha concluso Di Bella.

Riflessioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

L’aumento delle morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2025 è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Al di là dei numeri, è importante considerare le storie delle persone che hanno perso la vita o subito gravi infortuni, e il dolore delle loro famiglie. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle imprese, per promuovere una cultura della sicurezza che metta al centro la tutela della vita e della salute dei lavoratori.
L’istituzione di una procura nazionale del lavoro potrebbe rappresentare un passo importante per rafforzare l’azione di contrasto alle violazioni delle norme sulla sicurezza, ma è fondamentale anche investire in prevenzione, formazione e controlli efficaci. La sicurezza non deve essere vista come un costo, ma come un investimento nel capitale umano e nel benessere della società nel suo complesso.

Di atlante

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