Interrogatorio alla madre della vittima
Nella tarda serata di ieri, Lorena Venier, la madre 61enne di Alessandro Venier, è stata interrogata dal sostituto procuratore Giorgio Milillo per accelerare le indagini sull’omicidio del figlio. L’interrogatorio, considerato una prima parte, dovrebbe riprendere nella mattinata odierna. Successivamente, si procederà con l’acquisizione delle dichiarazioni di Mylin Castro Monsalvo, la compagna 30enne di origini colombiane della vittima.
Dettagli macabri sul ritrovamento del corpo
Il corpo di Alessandro Venier è stato ritrovato sezionato in tre parti all’interno di un bidone, coperto da uno strato di calce viva. Per rimuovere il bidone dalla villetta in località Taboga, alla periferia di Gemona, è stato necessario l’intervento di un mezzo speciale dei vigili del fuoco. La salma, una volta ricomposta, è stata affidata a un istituto legale per l’esecuzione dell’autopsia.
Accertamenti scientifici e ricostruzione dell’omicidio
I reparti scientifici dell’Arma proseguono gli accertamenti nella villetta. Gli investigatori mirano a ricostruire le esatte modalità dell’omicidio e a individuare la stanza in cui è stato commesso. Il bidone con il corpo era situato in una sorta di autorimessa adiacente alla villetta. Non sono state trovate evidenti tracce di sangue all’interno dell’abitazione, suggerendo che la madre e la compagna della vittima abbiano ripulito la scena del crimine nei giorni successivi all’omicidio, che si presume sia avvenuto tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa. Il loro intento iniziale potrebbe essere stato quello di far sparire il corpo.
Considerazioni sull’indagine
L’omicidio di Alessandro Venier presenta dettagli particolarmente macabri e solleva interrogativi inquietanti. L’interrogatorio delle due donne e gli accertamenti scientifici saranno cruciali per fare luce sulla dinamica dei fatti e sulle motivazioni che hanno portato a questo efferato crimine. La presenza di calce viva nel bidone indica una premeditazione e una volontà di occultare il corpo, elementi che aggravano ulteriormente la posizione delle sospettate.
