L’Impatto Combinato di Dazi e Dollaro Debole
L’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti pubblici, ha analizzato l’impatto potenziale per l’Italia derivante dai dazi americani del 15% combinati con la debolezza del dollaro. In un’intervista all’ANSA, Cottarelli ha stimato che l’effetto complessivo potrebbe superare il 20%. Tuttavia, ha avvertito che è estremamente difficile quantificare l’impatto preciso in termini di miliardi di euro, definendo qualsiasi cifra attuale come “campata per aria”.
La Resilienza delle Esportazioni Italiane
Nonostante le sfide, Cottarelli ha sottolineato che l’Italia ha già affrontato in passato forti svalutazioni del dollaro senza che le esportazioni subissero un crollo. Ha ricordato che nel 2002 il cambio dollaro/euro era quasi paritario, mentre cinque anni dopo si era arrivati a 1,40 dollari per euro, con una svalutazione del 40%. Nonostante ciò, le esportazioni italiane non sono scomparse. “Ci sarà un prezzo da pagare, esporteremo di meno, ma non è un tracollo completo”, ha affermato Cottarelli.
Le Implicazioni per le Imprese Italiane
Cottarelli ha evidenziato che l’impatto dei dazi varierà significativamente tra le imprese. Alcune aziende, anche all’interno dello stesso settore come quello farmaceutico, esportano fino al 50% della loro produzione negli Stati Uniti, mentre altre non esportano affatto. Per le prime, il colpo sarà più duro. I settori più colpiti saranno quelli dei macchinari, della farmaceutica, dell’elettronica, dei veicoli e dei prodotti alimentari, in particolare i vini.
Strategie di Adattamento e Diversificazione
L’economista ha consigliato alle imprese italiane di diversificare i loro sbocchi geografici. Questo processo richiederà tempo, ma Cottarelli ha notato che alcuni prodotti italiani sono difficilmente sostituibili dagli americani nel breve termine. Ad esempio, la produzione di mozzarella di alta qualità richiede tempo e competenze specifiche. Nell’immediato, gli americani potrebbero continuare a importare questi prodotti a prezzi più alti.
L’Incidenza dei Dazi sui Consumatori Americani
Cottarelli ha anche sottolineato che, storicamente, i dazi tendono a ricadere sul paese che li impone. In altre parole, alla fine saranno le famiglie e le imprese americane a pagare questi dazi, poiché le imprese italiane hanno la possibilità di esportare in altre parti del mondo. “Le imprese italiane possono vendere da qualche altra parte”, ha spiegato.
Negoziati UE-USA e Debolezza Strutturale dell’UE
Riguardo ai negoziati tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, Cottarelli non ha individuato errori nelle trattative. Ha osservato che Trump è consapevole delle divisioni all’interno dell’UE e può quindi esercitare maggiore pressione. Tuttavia, ha precisato che questa non è una questione di errori negoziali, ma piuttosto una debolezza strutturale dell’UE con cui bisogna convivere.
La Capacità di Assorbimento dell’Economia Italiana
Infine, Cottarelli ha concluso affermando che, sebbene la situazione attuale non sia paragonabile agli shock economici del 2009 o del Covid, è fondamentale raggiungere un accordo che elimini l’incertezza. Le aziende possono adattarsi a una situazione cambiata, ma l’incertezza prolungata rende difficile la pianificazione. Nonostante le difficoltà, Cottarelli si è detto fiducioso che l’Italia, grazie alla sua struttura produttiva di esportatori di grande qualità, sarà in grado di assorbire questo colpo.
Resilienza e Adattamento: Le Chiavi per Superare le Sfide
L’analisi di Carlo Cottarelli offre una prospettiva equilibrata sull’impatto dei dazi USA e del dollaro debole sull’economia italiana. Pur riconoscendo le difficoltà e le potenziali perdite, Cottarelli sottolinea la resilienza delle esportazioni italiane e la capacità delle imprese di adattarsi e diversificare i loro mercati. La chiave per superare queste sfide risiede nella capacità di innovare, esplorare nuovi mercati e mantenere alta la qualità dei prodotti italiani, elementi che hanno sempre contraddistinto il nostro sistema produttivo.