Ricorsi al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza del Tar

Il centrodestra di Pescara ha intrapreso un’azione legale decisa per contrastare la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) che ha annullato le elezioni comunali del 2024. Sono stati presentati due ricorsi al Consiglio di Stato: uno dal sindaco e dalla Giunta, e l’altro dai consiglieri di maggioranza. L’obiettivo è ottenere la sospensiva del pronunciamento del Tar, che ha disposto un nuovo voto in 27 delle 170 sezioni cittadine. La decisione del Tar è stata motivata da presunte irregolarità formali riscontrate durante le operazioni di voto. Il sindaco Carlo Masci e i suoi sostenitori contestano fermamente questa interpretazione, ritenendo che tali errori non debbano inficiare la validità del voto popolare.

La conferenza stampa tenutasi in Comune ha visto la partecipazione del sindaco Masci, degli assessori comunali e dei rappresentanti dei consiglieri di maggioranza, tutti uniti nel delineare la strategia legale adottata. L’udienza per la sospensiva è fissata per il 24 luglio, mentre per il giudizio di merito si prevede una decisione in autunno, presumibilmente tra settembre e ottobre.

Il sindaco Masci contesta le “lacune” della sentenza e difende il voto popolare

Il sindaco Carlo Masci ha espresso forti critiche nei confronti della sentenza del Tar, definendola lacunosa e imprecisa. “Faremo appello alla sentenza del Tar che riteniamo possa essere riformata totalmente in secondo grado perché presenta tantissime lacune, tantissime imprecisioni e, soprattutto, ha considerato errori formali dei presidenti di seggio come elementi tali da dover far cadere il voto libero degli elettori”, ha dichiarato Masci durante la conferenza stampa. Il sindaco ha sottolineato che il riconteggio dei voti, effettuato dal verificatore, ha confermato la sua vittoria al primo turno, con un distacco significativo dagli altri candidati. Masci ha ribadito l’importanza del voto come espressione della volontà popolare e ha espresso la convinzione che il Consiglio di Stato ribalterà la sentenza del Tar. Nonostante i ricorsi, il centrodestra si prepara alle elezioni parziali del 24 e 25 agosto, al fine di preservare la credibilità dell’amministrazione comunale.

Preoccupazioni dei consiglieri di maggioranza e richiesta di sospensiva

I consiglieri di maggioranza hanno espresso preoccupazione per i tempi del giudizio del Consiglio di Stato, temendo che una decisione tardiva possa compromettere la capacità di amministrare efficacemente la città. “Pur non avendo nessuna difficoltà ad andare al voto il 24 e 25 agosto”, hanno dichiarato i consiglieri, esprimono “preoccupazione” per il fatto che la decisione del Consiglio di Stato “possa arrivare troppo in là impedendo di amministrare”.

Per questo motivo, è stata presentata una richiesta di sospensiva della sentenza del Tar, che, se accolta, ripristinerebbe la situazione precedente alle valutazioni nel merito. I consiglieri hanno precisato che tale richiesta è di tipo “incidentale, per difenderci dalle azioni del centrosinistra”, e si sono dichiarati pronti a ritirarla qualora anche il centrosinistra facesse altrettanto. Questa mossa indica una volontà di trovare un accordo politico per evitare ulteriori incertezze e garantire la stabilità dell’amministrazione comunale.

Un equilibrio delicato tra legalità e volontà popolare

La vicenda pescarese solleva interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra il rispetto della legalità e la volontà popolare espressa attraverso il voto. Se da un lato è fondamentale garantire la correttezza delle procedure elettorali e sanzionare eventuali irregolarità, dall’altro è necessario evitare che errori formali possano inficiare il risultato di un’elezione, soprattutto quando il voto popolare è stato chiaramente espresso. La decisione del Consiglio di Stato sarà cruciale per definire i confini tra questi due principi fondamentali e per garantire la stabilità politica della città di Pescara.

Di veritas

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