Il ricordo dell’incidente: un risveglio traumatico

Era il 15 luglio 2023 quando Jovanotti, in vacanza a Santo Domingo, si svegliò prima dell’alba con l’intenzione di esplorare l’isola in sella alla sua bici gravel. L’artista, desideroso di scoprire la costa al di là della dorsale che divide l’isola, non immaginava che il destino lo attendeva con un brusco stop. “Mi ricordo che era un rettilineo bellissimo che tagliava una piantagione infinita di canna da zucchero di un verde smeraldo”, racconta Jovanotti, descrivendo il paesaggio che precedette l’incidente. Un dissuasore di velocità, invisibile sull’asfalto appena rifatto, lo catapultò a terra, segnando l’inizio di un lungo e difficile percorso.

Dalla sala operatoria al palco: un’odissea di resilienza

Le conseguenze dell’incidente furono immediate e devastanti: “Quando ti fai molto male nei primi secondi non senti male, anzi non senti niente”, spiega Jovanotti, descrivendo lo shock iniziale. Poi, il dolore lancinante, la consapevolezza della frattura e l’inizio di una nuova avventura, fatta di interventi chirurgici, infezioni e una lunga riabilitazione. “Fu così che è iniziata una nuova avventura, fatta di intervento chirurgico d’urgenza fallito, un batterio entrato nel mio femore tritato in una sala operatoria che assomigliava più a un locale di reggaeton che a un luogo sterilizzato, e poi pazienza ginnastica ginnastica ginnastica altra operazione di 8 ore sei mesi dopo in Italia per aggiustare quello che si poteva aggiustare e poi ginnastica ginnastica ginnastica e nuove cose da imparare ogni giorno”, racconta l’artista, sottolineando la determinazione nel tornare sul palco e alla normalità.

Il dolore come compagno di viaggio: una sfida quotidiana

Nonostante le difficoltà, Jovanotti non si è arreso. “Oggi mi fa ancora male, ho questo dolore fisso che ormai è talmente familiare che lo vivo come un compagno di viaggio, io gli sto addosso, mi alleno tutti i giorni, lui mi sfida, io non mollo”, afferma con forza. La musica è diventata una terapia, un modo per superare il dolore e ritrovare la gioia di vivere. Il recente tour di 54 concerti è la dimostrazione tangibile della sua resilienza e della sua passione per la musica.

Un concerto speciale in Friuli Venezia Giulia: un ritorno alle origini

Il 26 luglio, Jovanotti salirà sul palco del No Borders Festival, nella Valle dei Laghi di Fusine, in Friuli Venezia Giulia, per un concerto speciale che vedrà la partecipazione di 5000 ciclisti. Un evento simbolico, che celebra la rinascita e la passione per la bicicletta. “Mi ero riproposto, quando un anno fa è nata l’idea di questo concerto speciale, di arrivare in bici anche io. Partendo da casa mia. È quello che tenterò di fare, 770 km, in pratica uno per ogni giorno o di questi due anni appena trascorsi”, conclude Jovanotti, pronto a intraprendere un nuovo viaggio, questa volta in sella alla sua bici, verso un futuro di musica e speranza.

La resilienza di Jovanotti: un esempio di forza e determinazione

La storia di Jovanotti è un potente esempio di resilienza e determinazione. Nonostante le avversità, l’artista ha saputo trasformare il dolore in energia positiva, trovando nella musica e nello sport la forza per superare le difficoltà. Il suo messaggio è un invito a non arrendersi mai, a coltivare la passione e a trasformare le sfide in opportunità di crescita personale.

Di euterpe

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