Un appello alla speranza in tempi difficili

In un momento storico segnato da conflitti e sofferenze, il regista palestinese con cittadinanza israeliana Scandar Copti lancia un messaggio di speranza. “È molto difficile trovare la speranza con un genocidio in atto a Gaza, con i villaggi in fiamme in Cisgiordania, e le persone che continuano a morire ogni giorno”, afferma Copti. “Ma anche se non vediamo la speranza in fondo al tunnel, non possiamo permetterci di perderla e dobbiamo insegnarla ai nostri figli”.

Happy Holidays: uno sguardo sulle tensioni sociali

Copti ha presentato il suo ultimo film, Happy Holidays, in una serata speciale al Nuovo Sacher, introdotta da Nanni Moretti, con l’incasso devoluto ad Emergency. Il film, in arrivo nelle sale dal 3 luglio con Fandango, ha già vinto il premio per la sceneggiatura nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. Happy Holidays narra le storie intrecciate di una famiglia israeliana e una palestinese ad Haifa, esplorando le dinamiche complesse tra donne di diverse generazioni, intrappolate in una rete di condizionamenti, pregiudizi e violenze.

La storia insegna: gli imperi cadono

Nonostante le sfide attuali, Copti invita a non dimenticare le lezioni della storia. “Niente dura per sempre”, sottolinea. “Vedo il progetto sionista che va avanti e Trump che lo sta sostenendo… ma non dimentichiamo che tutti gli imperi alla fine sono caduti, da quello romano a quello ottomano, che le dominazioni finiscono, da quella britannica in Irlanda all’apartheid”. Copti, candidato all’Oscar nel 2010 con Ajami, insiste sull’importanza di lottare per la propria identità: “Dobbiamo lottare per essere palestinesi, e per me anche essere qui a presentare il mio film è una forma di resistenza”.

Un film premonitore?

Le riprese di Happy Holidays si sono svolte tra il 2020 e il 2022, prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 e della guerra a Gaza. Tuttavia, molti spettatori hanno notato una sorta di premonizione nel film. “Forse perché mostro come i sistemi oppressivi, da un lato patriarcale dall’altro militarista intrappolino tanto l’oppresso quanto l’oppressore”, spiega Copti. Il regista evidenzia come le madri, spesso, interiorizzino l’oppressione, normalizzandola per poter sopravvivere e credere di poter vivere serenamente.

Riflessioni sulla speranza e la resistenza culturale

L’opera di Scandar Copti non è solo un film, ma un atto di resistenza culturale. In un contesto globale segnato da conflitti e disperazione, il suo appello alla speranza e alla lotta per la propria identità risuona con forza. Happy Holidays offre uno sguardo intimo e complesso sulle dinamiche sociali e familiari, invitando alla riflessione e alla consapevolezza.

Di euterpe

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