Un viaggio attraverso l’antica Persia
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha condiviso con i suoi follower su Facebook un ricordo vivido e personale del suo viaggio in bicicletta attraverso l’Iran. Le foto, riemerse grazie alle memorie del suo cellulare, lo hanno riportato indietro di qualche anno, quando attraversò il paese da nord a sud, entrando dal confine con l’Armenia e spingendosi fino a Isfahan, per poi risalire via Qom fino a Teheran. Un’avventura di circa 3000 km lungo le strade dell’antica Persia, durata una ventina di giorni.
Contraddizioni e meraviglie
Jovanotti descrive l’Iran come un paese sorprendente, un crogiolo di contraddizioni tra modernità e storia, povertà e risorse. Le città che oggi risuonano nelle notizie internazionali rievocano in lui dettagli insignificanti dal punto di vista geopolitico, ma preziosi nella sua memoria di viaggiatore.
Isfahan: un’esperienza unica
Particolarmente toccante è il racconto del suo arrivo a Isfahan, dopo una lunga pedalata di 200 km attraverso un deserto di pietre e vento. Lì, vicino a quella che definisce una delle piazze più belle che avesse mai visto, paragonabile a Piazza del Campo a Siena o Piazza San Marco a Venezia, trovò un’atmosfera speciale, accentuata dal fatto di essere l’unico straniero presente in quel momento.
L’ospitalità iraniana e il silenzio sulla politica
Il cantante sottolinea la gentilezza e l’ospitalità del popolo iraniano, un valore sacro che ha sperimentato di persona. Ricorda la gioventù del paese, la loro disponibilità a conversare davanti a un tè zuccherato, nonostante le difficoltà linguistiche. Tuttavia, notava un silenzio imbarazzato quando le sue domande toccavano la politica interna, un argomento delicato come una malattia pericolosa di cui non si conosce la cura.
Un monumento a Dante a Teheran
Jovanotti conclude il suo post esprimendo preoccupazione per il futuro del popolo iraniano, auspicando pace e libertà per quella terra antica e favolosa, intrisa di una storia tra le più ricche del mondo. Ricorda un parco a Teheran dove, passeggiando, si imbatté in un monumento a Dante Alighieri, simbolo di un legame culturale inaspettato.
Un appello alla pace e alla libertà
Concludendo il suo racconto, Jovanotti esprime un desiderio universale: che la gente che vive, studia, lavora, ama e spera in Iran possa trovare la pace e un futuro di libertà, come tutti noi.
Un ricordo che si fa appello
Il post di Jovanotti non è solo un nostalgico ricordo di un viaggio passato, ma un accorato appello alla pace e alla libertà per il popolo iraniano, in un momento storico particolarmente delicato. Le sue parole ci ricordano l’importanza di guardare oltre le notizie e di connetterci con le storie e le speranze delle persone che vivono in quei luoghi.
