Un amore nato al Gianicolo

In una toccante intervista a “Storie al bivio show” su Rai 2, Arianna Rapaccioni Mihajlovic ha condiviso dettagli intimi sulla sua storia d’amore con Sinisa Mihajlovic, il celebre calciatore e allenatore scomparso nel 2022. “Conobbi Sinisa in un ristorante romano al Gianicolo e fu un colpo di fulmine, da lì non ci siamo più lasciati”, ha raccontato Arianna. “Mi propose di vivere con lui. Gli risposi ‘solo da sposata’ e dopo un anno di fidanzamento abbiamo detto ‘si’.”
Il loro amore era forte e condividevano il desiderio di una famiglia numerosa. “Volevamo entrambi una famiglia numerosa. Oggi sono anche nonna di due nipoti e tutto questo affetto dei figli mi aiuta a non soccombere alla sofferenza”, ha aggiunto Arianna, sottolineando come l’amore dei suoi figli e nipoti sia un sostegno fondamentale nel suo percorso di elaborazione del lutto.

La lotta contro la malattia

Arianna ha ripercorso anche i difficili momenti legati alla malattia di Sinisa. “Nel 2019, eravamo in Sardegna, una notte Sinisa sentì un dolore fortissimo e dopo tutti gli accertamenti scoprimmo quella malattia molto aggressiva”, ha rivelato. “La diagnosi era terribile, ma noi facemmo un patto: ‘affrontiamo tutto insieme e vinceremo questo brutto male’.”
Nonostante la gravità della situazione, Sinisa ha sempre cercato di mantenere un atteggiamento positivo. “Sono stati anni faticosi ma lui cercava sempre di sorridere e alla fine delle terapie eravamo sicuri di avercela fatta”, ha detto Arianna. Tuttavia, la scoperta della recidiva ha segnato un punto di svolta. “Il momento peggiore è arrivato quando scoprimmo la recidiva. Lui mi chiedeva sempre ‘Ce la farò?’. Gli dicevo di si, non mi sono mai fatta vedere da lui con le lacrime, anzi, ero allegra perché lui spiava le mie reazioni per capire quanto stesse male.”

L’ultimo viaggio e l’addio

Quando la fine si avvicinava, Sinisa e Arianna hanno compiuto un viaggio significativo. “Quando fu chiaro che era alla fine, facemmo un viaggio tristissimo da Bologna a Roma. Sinisa taceva, mi disse solo: ‘mi dispiace non vedere crescere i miei figli'”, ha ricordato Arianna. “Lasciai cadere quella frase, ormai non c’era piu nulla da fare. Sinisa tornò in ospedale. Era a letto, io accanto a lui. E mi disse: ‘Arianna ricordati che ti amo, ora ci sarai tu come guida per i nostri figli’. E dopo poco mi lasciò la mano dolcemente e se ne andò, sereno, perché mi aveva affidato il suo amore e la sua famiglia.”
La testimonianza di Arianna è un ritratto commovente di un amore profondo, di una lotta coraggiosa contro la malattia e di un addio sereno, segnato dalla consapevolezza di aver lasciato un’eredità d’amore e di famiglia.

Un esempio di resilienza e amore

La storia di Arianna Rapaccioni Mihajlovic è un esempio di resilienza e amore incondizionato. La sua testimonianza offre uno sguardo intimo sulla vita di una famiglia colpita dalla malattia, ma anche sulla forza di un legame che continua a vivere nel ricordo e nell’affetto dei suoi cari. La sua decisione di condividere il suo dolore e la sua elaborazione del lutto è un atto di coraggio che può ispirare chiunque stia affrontando una perdita simile.

Di davinci

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