Una stagione “complicatissima” per gli arbitri
La stagione calcistica appena conclusa è stata definita “una delle più difficili che ricordi” dal designatore Gianluca Rocchi. Scudetto, Europa e salvezza assegnati all’ultima giornata hanno aumentato la pressione sugli arbitri, chiamati a garantire uniformità di giudizio in un contesto particolarmente acceso.
Rocchi ha sottolineato come i direttori di gara abbiano dato il massimo, uscendo “spremuti” da un campionato particolarmente intenso. Tuttavia, ha ammesso che l’uniformità di giudizio è un obiettivo difficile da raggiungere, pur ribadendo l’importanza della coerenza nell’applicazione del regolamento.
La gestione degli audio di ‘Open Var’
Uno degli aspetti più delicati della stagione è stata la gestione degli audio da far sentire a ‘Open Var’, strumento giudicato utile per migliorare la comunicazione, ma che può rivelarsi un’arma a doppio taglio in caso di errore arbitrale. Rocchi ha spiegato di aver preferito non divulgare subito l’audio di Inter-Roma per tutelare i suoi ragazzi, ma si è detto pronto a mettere “tutto in piazza” dalla prossima stagione, a patto che non si chieda la “gogna” mediatica per gli arbitri che sbagliano.
“D’altronde un attaccante che sbaglia un rigore, poi la domenica dopo gioca”, ha ricordato Rocchi, sottolineando la necessità di un approccio più equilibrato e comprensivo nei confronti degli arbitri.
Tolleranza zero verso proteste e violenze
L’AIA ha ribadito la tolleranza zero verso proteste eccessive, simulazioni e violenze sui direttori di gara. Quest’ultimo fenomeno ha visto un aumento preoccupante nella stagione 2024-25, con 648 episodi e 371 giorni di prognosi. Il presidente Zappi ha auspicato che il decreto sportivo in discussione in Parlamento includa una normativa stringente per reprimere queste violenze.
Secondo l’AIA, le proteste e le intemperanze che si verificano ai vertici del calcio contribuiscono ad alimentare un clima di tensione che si ripercuote anche sui livelli inferiori. Rocchi ha annunciato che, se il dialogo non dovesse portare a risultati concreti, chiederà ai suoi arbitri di essere più severi nel sanzionare le proteste in panchina.
Riorganizzazione degli organici e sguardo al futuro
In vista della prossima stagione, l’AIA ha annunciato una riduzione degli organici arbitrali. La squadra sarà composta da 42 direttori di gara (-10 rispetto al 2021-22), 76 assistenti (-10 rispetto al 2021-22) e 24 Vmo (+20 rispetto al 2021-22). L’obiettivo è aumentare le turnazioni, soprattutto per i giovani arbitri, e favorire il ricambio generazionale.
Zappi ha sottolineato come l’assenza di arbitri italiani al Mondiale per club (fatto salvo Di Bello come Var) sia un segnale da non sottovalutare, che impone una riflessione e un impegno maggiore per la crescita dei giovani talenti.
Un cambio di mentalità necessario
La stagione appena conclusa ha evidenziato le difficoltà e le pressioni a cui sono sottoposti gli arbitri, spesso bersaglio di critiche feroci e ingiustificate. È necessario un cambio di mentalità da parte di tutti gli attori del mondo del calcio, dai dirigenti ai giocatori, dai media ai tifosi, per creare un clima più sereno e costruttivo. L’AIA sta lavorando per migliorare la comunicazione e la preparazione degli arbitri, ma è fondamentale che anche le istituzioni sportive facciano la loro parte, tutelando l’integrità dei direttori di gara e promuovendo il rispetto delle regole.
