La richiesta della Procura: ergastolo e isolamento per Igor Sollai
Nella seconda udienza del processo con rito immediato, il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto la massima pena, l’ergastolo con un anno di isolamento diurno, per Igor Sollai, il 43enne reo confesso dell’omicidio della moglie Francesca Deidda. Sollai è accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. La vittima, 42 anni, era scomparsa da San Sperate, in provincia di Cagliari, il 10 maggio 2023, e i suoi resti furono scoperti il 18 luglio successivo in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito.
Le indagini e la premeditazione: il quadro accusatorio
Il rappresentante dell’accusa ha dedicato oltre cinque ore alla ricostruzione dettagliata del delitto, ponendo l’accento sul comportamento dell’imputato sia prima che dopo l’omicidio. Le indagini hanno rivelato frequenti ricerche online da parte di Sollai, considerate dal pm come prove della premeditazione. L’uomo avrebbe cercato informazioni su come nascondere un corpo velocemente, come scavare una fossa e quale reazione avrebbe una vittima se colpita violentemente alla testa. Questi elementi, secondo l’accusa, delineano un quadro di preparazione meticolosa all’omicidio.
Depistaggi e menzogne: l’aggravante della condotta post-delitto
Il pm ha inoltre sottolineato il sistematico depistaggio attuato da Sollai sin dall’inizio delle indagini sulla scomparsa della moglie, protrattosi fino al suo arresto e alla successiva confessione, ritenuta tardiva e non del tutto sincera. “Non una confessione vera e propria ma dichiarazioni solo utili a ottenere una condanna minore”, ha affermato il magistrato, evidenziando l’assenza di un reale senso di colpa nell’imputato. Cocco ha inoltre evidenziato come Sollai abbia mentito su diciassette aspetti diversi, dimostrando di aver ideato “un piano criminale preciso: la preparazione, la commissione, la messa in scena e l’inquinamento delle prove”.
La difesa prepara la controffensiva: i prossimi passi del processo
L’avvocato Carlo Demurtas, difensore di Sollai insieme alla collega Laura Pirarba, ha commentato a caldo la richiesta del pm, affermando che non li sorprende. “Nella sua requisitoria sono emersi alcuni spunti che approfondiremo nella nostra discussione, spunti che non riguardano solo la premeditazione”, ha dichiarato Demurtas, lasciando intendere che la difesa punterà a contestare l’aggravante della premeditazione. Il processo è stato aggiornato al 28 maggio, data in cui prenderanno la parola gli avvocati di parte civile e i difensori dell’imputato.
Un femminicidio che scuote la Sardegna: riflessioni su violenza e premeditazione
La richiesta di ergastolo per Igor Sollai è un segnale forte nella lotta contro il femminicidio. La premeditazione, se confermata, aggrava ulteriormente la sua posizione, evidenziando una pianificazione lucida e spietata. Questo caso, come molti altri, solleva interrogativi profondi sulla violenza di genere e sulla necessità di interventi preventivi e di sostegno alle vittime. La speranza è che il processo possa fare piena luce sulla vicenda e rendere giustizia a Francesca Deidda.
