Il numero uno come traguardo e non come trofeo
Jannik Sinner, attualmente numero uno al mondo nel ranking ATP, ha rilasciato una lunga e interessante intervista esclusiva pubblicata sul sito di Gruppo Intesa Sanpaolo, nell’area dedicata alla Community. In questa intervista, Sinner ha toccato diversi temi, dal significato del primato nel tennis alle aspirazioni personali, passando per il futuro del tennis e il suo imminente ritorno in campo dopo un periodo di stop.
Sinner ha subito chiarito come vive il suo primato: “Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio, stare 52 settimane in vetta è una cosa grande”. Queste parole sottolineano come per Sinner il successo non sia solo una questione di titoli, ma un percorso di crescita e di affermazione personale. Un percorso che, come vedremo, è fatto di dedizione, sacrificio e passione.
Il futuro: famiglia, tennis e la ‘rivoluzione’ necessaria
Il campione altoatesino ha poi parlato del suo futuro, sia dentro che fuori dal campo. Alla domanda sui figli, Sinner ha risposto: “Bambini? Mi piacciono tanto e certo che penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. E’ troppo presto per me”. Questa dichiarazione rivela un lato più intimo e personale di Sinner, che non si sottrae alle domande sulla sua vita privata, ma che allo stesso tempo dimostra di avere le idee chiare sulle sue priorità.
Parlando invece del futuro del tennis, Sinner ha espresso la sua opinione sulla necessità di innovare per attrarre i giovani: “Il tennis dovrà trovare un modo per far appassionare i giovani, il nostro è uno sport che ha tanta storia e tante regole, non potremo cambiarle soprattutto negli slam, ma sono convinto che sarà una piccola rivoluzione”. Sinner sembra quindi consapevole che il tennis, pur rimanendo fedele alle sue tradizioni, debba evolversi per rimanere al passo con i tempi e per conquistare nuove generazioni di appassionati.
Dedizione, costanza, passione e rinunce: la ricetta del successo
Sinner ha poi individuato le tre parole chiave che lo rappresentano: talento, costanza e passione. Ma ha voluto aggiungere una quarta parola, mettendola addirittura al primo posto: la dedizione. “Aggiungo dedizione e la metto al primo posto, perché a volte non hai neanche voglia di allenarti e invece lo fai e fa la differenza. Il talento va all’ultimo posto, la costanza è molto importante ed è legata alla dedizione, la passione è normale averla. Metti tutte le cose insieme e con il talento diventi un giocatore fortissimo”.
Per raggiungere certi livelli, le rinunce sono inevitabili. Sinner ne è consapevole: “Tante rinunce, uscire la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni ho fatto tante cose per stare in questa posizione e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l’importante è tenere tutto in equilibrio”. Sinner ha poi raccontato di essere cresciuto velocemente, imparando a fare la spesa e le lavatrici da solo, e di aver vissuto con una famiglia croata quando aveva solo 14 anni.
Il team e le emozioni: i pilastri di Sinner
Tra le persone più importanti nella sua vita, Sinner ha indicato Alex Vittur: “Non è solo il mio miglior amico, è la persona di cui mi fido di più”. Sinner ha poi confessato di aver pianto tanto da piccolo, quando doveva stare fuori casa per i tornei, e di avere ancora i suoi momenti no quando perde. Tuttavia, si è detto contento del suo comportamento in campo, segno di una maturazione sia sportiva che personale.
Parlando della sua crescita sportiva, Sinner ha sottolineato: “Ora sono più consapevole dei miei mezzi: sul dritto abbiamo fatto grandi passi avanti e anche il servizio è migliorato molto. Il rovescio resta il mio più naturale”.
Il ritorno in campo: una promessa e un obiettivo
Infine, Sinner ha concluso l’intervista con una promessa e un obiettivo: “Una promessa? Speriamo di tornare in campo… – conclude ridendo – Intanto, che lavorerò tantissimo e darò il massimo poi i risultati verranno”. Il ritorno in campo è previsto agli Internazionali di Roma, un appuntamento molto atteso dai tifosi italiani e da tutti gli appassionati di tennis.
Un campione a tutto tondo
Jannik Sinner si conferma non solo un campione nel tennis, ma anche un ragazzo maturo e consapevole, con le idee chiare sul suo futuro e con una grande determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi. La sua intervista è un esempio di come il successo sia frutto di talento, ma anche di sacrificio, dedizione e passione. Un esempio che può ispirare tanti giovani a credere nei propri sogni e a impegnarsi per realizzarli.
