La replica di Caracas alle parole di Rubio
Il ministro degli Affari Esteri del Venezuela, Yván Gil, ha risposto con fermezza alle dichiarazioni del segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, rilasciate da Georgetown, capitale della Guyana. Rubio aveva avvertito il governo di Nicolás Maduro, definendolo un “regime narcotrafficante” e un “dittatore con rivendicazioni territoriali illegittime”, che un attacco militare alla Guyana avrebbe avuto gravi conseguenze.
Le accuse di “vecchio copione” e “bravate”
Gil ha liquidato le parole di Rubio come un “vecchio copione di minacce e bravate”, accusando il funzionario statunitense di cercare di “spaventare i popoli sovrani”. Il ministro venezuelano ha ribadito che “il Venezuela non si arrende alle intimidazioni, né cede al ricatto di coloro che credono che con discorsi incendiari possano piegare la storia o sottrarre i nostri diritti storici”.
La disputa sull’Esequibo e il coinvolgimento di ExxonMobil
La controversia tra Venezuela e Guyana riguarda la regione dell’Esequibo, un territorio di circa due terzi dell’ex colonia britannica, ricco di risorse petrolifere e gas. Nel 2023, il governo di Maduro ha annesso sulla carta l’Esequibo, intensificando le tensioni con la Guyana. In questa zona opera da anni la multinazionale statunitense ExxonMobil, un fattore che complica ulteriormente la situazione.
La posizione degli Stati Uniti e la difesa della pace
L’amministrazione Trump aveva già espresso il proprio sostegno “all’integrità territoriale” della Guyana contro il Venezuela. Gil ha concluso il suo intervento sottolineando che il Venezuela è un “paese amante della pace” che difenderà i propri diritti “con la forza della ragione e la legittimità dei nostri diritti”. Ha inoltre ammonito gli Stati Uniti a “tenere le mani lontane” dal territorio conteso, ribadendo che il Venezuela non permetterà a “interessi stranieri” di riscrivere la realtà sull’Esequibo.
Un conflitto potenziale e le implicazioni regionali
La disputa tra Venezuela e Guyana per l’Esequibo rappresenta una seria minaccia alla stabilità regionale. Le dichiarazioni di Marco Rubio, sebbene volte a dissuadere un’azione militare venezuelana, rischiano di esacerbare ulteriormente le tensioni. È fondamentale che la comunità internazionale si adoperi per favorire un dialogo costruttivo tra le parti, evitando ingerenze che potrebbero alimentare il conflitto. La presenza di ingenti risorse petrolifere nella regione rende la situazione particolarmente delicata, con il rischio che interessi economici prevalgano sulla ricerca di una soluzione pacifica.
