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Un grido d’allarme da Hollywood per le sale romane
L’eco della crisi che affligge le sale cinematografiche romane, sempre più spesso destinate a una riconversione in centri commerciali o altre attività, ha varcato i confini nazionali, giungendo fino a Hollywood. Un gruppo di celebri registi, tra cui Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Jane Campion, Wes Anderson e Ari Aster, ha sottoscritto un appello accorato, pubblicato sulle pagine del Corriere della Sera, rivolto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’iniziativa si inserisce nel solco delle preoccupazioni espresse da Renzo Piano e da numerosi altri esponenti del mondo della cultura, che da tempo denunciano il rischio di una perdita irreparabile per il patrimonio culturale della città.
“Un sacrilegio” trasformare le sale in centri commerciali
Nel testo dell’appello, i firmatari si fanno portavoce di un’inquietudine profonda di fronte alla prospettiva di vedere gli spazi destinati alla cultura trasformati in luoghi di consumo. “Come ben riflette in modo eloquente Renzo Piano sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile”, si legge nella lettera. Una trasformazione di questo tipo, secondo i registi, rappresenterebbe “una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni”.
L’appello di Scorsese: “Trasformiamo le sale in templi della cultura”
Martin Scorsese, primo firmatario dell’appello, ha invitato “i colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per salvare l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo”. Il regista newyorkese ha poi rivolto un appello diretto al Presidente Mattarella e alla Premier Meloni, esortandoli a “impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma”. Scorsese, sollecitato ad intervenire dal Piccolo America, realtà romana in prima fila nella difesa delle sale cinematografiche, ha concluso il suo intervento con un invito alla speranza: “È nostro dovere trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future”.
Un patrimonio da proteggere
L’appello lanciato da Scorsese e dagli altri registi internazionali rappresenta un segnale forte e chiaro: la salvaguardia delle sale cinematografiche romane non è solo una questione locale, ma un tema di rilevanza globale. La trasformazione di questi spazi in centri commerciali o altre attività commerciali impoverirebbe il tessuto culturale della città e priverebbe le future generazioni di un patrimonio inestimabile. È fondamentale che le istituzioni ascoltino questo grido d’allarme e si impegnino a trovare soluzioni concrete per preservare e valorizzare le sale cinematografiche come luoghi di aggregazione, di cultura e di crescita per la comunità.