L’aumento del costo della colazione
La colazione all’italiana, un rito quotidiano per milioni di italiani, sta diventando sempre più costosa. I rincari sui prezzi al dettaglio di alcuni dei prodotti alimentari di più largo consumo, come burro, caffè e cioccolato, stanno incidendo in modo significativo sul budget delle famiglie.
Secondo un’indagine realizzata da Assoutenti insieme al Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), il burro ha registrato un aumento del 48,8% dal 2021, raggiungendo una media di 13,35 euro al chilogrammo a fine 2024. Questo aumento è dovuto alla riduzione della produzione di latte, determinata sia dalle condizioni climatiche sfavorevoli nei Paesi produttori che da una minore disponibilità di pascoli a fronte di una domanda crescente.
Anche il caffè al bar ha subito un forte rincaro. Il prezzo medio di una tazzina di espresso è salito a 1,21 euro, con un aumento del 18,1% rispetto al 2021. Questo aumento è imputabile agli eventi climatici estremi che hanno colpito le coltivazioni di caffè in Brasile, Vietnam, Colombia, Costa Rica e Honduras, con conseguente crollo delle produzioni e aumento dei prezzi dell’Arabica e del Robusta sui mercati internazionali.
Il cioccolato, anch’esso un componente fondamentale della colazione italiana, ha subito un aumento del 27% dal 2021. Questo aumento è dovuto alla crisi climatica e alle malattie delle piante negli Stati da cui proviene la materia prima, come Ghana e Costa d’Avorio.
Le città con i prezzi più alti e più bassi
L’indagine ha evidenziato anche le città con i prezzi più alti e più bassi per i prodotti analizzati.
Per quanto riguarda il burro, Torino si conferma la città più cara con un prezzo medio di 15,85 euro al chilogrammo, mentre Firenze è la più economica con 10,07 euro al chilogrammo.
Per il caffè al bar, Bolzano e Trento sono le città più care con un prezzo di 1,38 euro e 1,35 euro rispettivamente. Catanzaro si conferma la località più economica con un prezzo medio di un euro.
Per il cioccolato, Palermo è la città più cara con una media di 2,08 euro a confezione, mentre Milano è al secondo posto con 1,73 euro. I prezzi più bassi si trovano ad Aosta (1,41 euro) e Trento (1,42 euro).
Le cause dell’aumento dei prezzi
L’aumento dei prezzi delle materie prime è dovuto a una combinazione di fattori, tra cui le condizioni climatiche sfavorevoli, la crisi climatica e il nuovo regolamento Ue sulla deforestazione.
Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato come la crisi globale delle materie prime abbia un impatto diretto su quelle nazioni e industrie che già soffrono del peso del regolamento Ue sulla deforestazione, che ha imposto vincoli insostenibili per i Paesi in via di sviluppo.
Le implicazioni per i consumatori
L’aumento dei prezzi della colazione all’italiana ha un impatto significativo sul budget delle famiglie, soprattutto in un periodo di crisi economica. I consumatori potrebbero essere costretti a ridurre il consumo di alcuni prodotti o a cercare alternative più economiche. È importante che le istituzioni prendano in considerazione le conseguenze di questi aumenti e cerchino di trovare soluzioni per mitigare l’impatto sui consumatori.