Il ritorno di Ratner e il documentario su Melania Trump
Brett Ratner, il regista noto per la saga di “Rush Hour” e “X-Men: Last Stand”, è pronto a tornare a Hollywood con un nuovo progetto: un documentario su Melania Trump. La notizia è stata annunciata da Amazon Studios, che ha accettato di distribuire il film, in uscita nel 2025 sia nelle sale che in streaming.
Il documentario, che vedrà Melania Trump come produttrice esecutiva al fianco di Fernando Sulichin (produttore di “Snowden” e “Flag Day”), promette di offrire “una visione dietro le quinte” della ex First Lady, secondo un portavoce di Amazon.
Un progetto controverso e un possibile disgelo
Il ritorno di Ratner dietro la macchina da presa è un evento significativo, considerando che il regista era stato ostracizzato a Hollywood dopo essere stato accusato di molestie sessuali da sei donne nel 2017. La vicenda aveva portato alla sua estromissione dalla sua agenzia e aveva messo in pausa la sua carriera cinematografica.
Il progetto del documentario su Melania Trump è stato accolto con un misto di curiosità e controversie. La scelta di Ratner, un regista che ha subito un pesante ostracismo per accuse di molestie, per raccontare la storia di una figura così importante come Melania Trump, solleva interrogativi sul ruolo del passato e della riabilitazione nella società odierna.
Inoltre, il progetto potrebbe essere interpretato come un segnale di un possibile disgelo tra la futura presidenza Trump e Amazon. Jeff Bezos, il proprietario di Amazon, era stato tra i primi a congratularsi con Trump per la rielezione, dopo aver vietato al Washington Post, di sua proprietà, di pubblicare un editoriale di endorsement della candidatura di Joe Biden.
Il futuro del cinema e la riabilitazione
Il ritorno di Ratner con questo documentario solleva questioni importanti sul futuro del cinema e sulla riabilitazione delle figure pubbliche accusate di reati. È un momento delicato per l’industria cinematografica, che sta cercando di affrontare il problema delle molestie sessuali e di ridefinire i confini della cancellazione e del perdono. Il documentario su Melania Trump potrebbe essere un test per capire come il pubblico reagirà a un regista che ha subito un ostracismo per accuse di molestie, e se la sua opera sarà accolta con apertura o con diffidenza.