Un Natale fuori dal mondo
Mentre sulla Terra le famiglie si riuniscono per le festività natalizie, a 400 km di altezza, sulla Stazione Spaziale Internazionale, un gruppo di astronauti celebra il Natale in un modo davvero speciale. L’equipaggio della Expedition 72, composto da Suni Williams, Don Pettit, Nick Hague e Butch Wilmore, ha condiviso un videomessaggio di auguri, mostrando un’atmosfera natalizia con cappellini da Babbo Natale, un alberello decorato e un finto pupazzo di neve.
“E’ uno splendido periodo dell’anno quassù”, afferma Suni Williams, attualmente al comando della ISS. La sua missione, inizialmente prevista per una decina di giorni, si è prolungata a causa di problemi tecnici con la navetta Starliner, costringendola a rimanere in orbita più a lungo del previsto. “Siamo in sette quassù – aggiunge Williams – e così ci godremo la compagnia”.
Un pensiero per le famiglie e i tecnici a terra
Nonostante la gioia delle festività, gli astronauti non dimenticano la lontananza dalle loro famiglie. Nick Hague, rivolgendosi ai propri cari e a tutti i tecnici che lavorano a terra, ricorda che anche loro spesso trascorrono le festività lontani dalle loro famiglie per garantire il successo delle missioni spaziali.
“Natale è anche sinonimo di cibo”, ricorda Don Pettit, mostrando con tono festoso un imballaggio che contiene scatolette e varie confezioni di alimenti da preparare per un banchetto in orbita.
Un messaggio di speranza e buon augurio
Butch Wilmore, infine, ricorda l’aspetto più religioso del Natale e, insieme ai suoi compagni di volo, conclude il videomessaggio augurando a tutti un buon Natale. Un messaggio di speranza e buon augurio che arriva da lontano, dalla Stazione Spaziale Internazionale, un luogo simbolo di collaborazione internazionale e di ricerca scientifica.
Una prospettiva di speranza e unità
Il videomessaggio degli astronauti della ISS ci ricorda che il Natale è un momento di festa e di condivisione, indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo. La loro esperienza in orbita ci offre una prospettiva diversa, un’occasione per riflettere sul valore della famiglia, della collaborazione e della speranza, valori che trascendono le distanze e le differenze culturali.