L’esultanza e l’indagine
La Procura della Federcalcio ha deciso di aprire un’indagine sull’esultanza dei tifosi della Juve Stabia allo stadio ‘Menti’ di Castellamare di Stabia, dopo il gol segnato al Cesena da Romano Floriani Mussolini. L’episodio, che ha visto i tifosi gridare più volte il cognome materno del giocatore, è stato ripreso da un video e ha suscitato un’ondata di polemiche, arrivando a finire sui media stranieri.
La Procura compilerà un rapporto sull’episodio e lo trasmetterà al Giudice Sportivo della Serie B, che dovrà decidere se prendere provvedimenti.
La replica della Juve Stabia
La Juve Stabia ha reagito all’indagine con un lungo comunicato in cui respinge con fermezza qualsiasi ipotesi di apologia di fascismo. Il club sottolinea che Floriani Mussolini è “un ragazzo esemplare” e che l’esultanza dei tifosi è una tradizione consolidata.
“La posizione del club è di assoluta tranquillità perché è da 117 anni che a Castellammare di Stabia si esulta per un goal della squadra della propria città. E da quando lo stadio ha uno speaker e un impianto audio – si precisa – che al seguito di un goal della Juve Stabia viene annunciato dal nostro speaker il nome del calciatore che ha realizzato la rete e dal pubblico il cognome con enfasi e alzando le braccia al cielo in segno di esultanza sportiva per la propria squadra del cuore.”
Un caso delicato
L’esultanza dei tifosi stabiesi ha acceso un dibattito sull’uso del cognome materno di Floriani Mussolini e sulla possibile interpretazione di questo gesto. La vicenda si inserisce in un contesto storico e sociale complesso, dove il passato fascista italiano è ancora un tema sensibile.
La Procura della Federcalcio dovrà valutare con attenzione le circostanze dell’episodio e decidere se l’esultanza dei tifosi costituisca una violazione del regolamento sportivo o se si tratti di un gesto spontaneo e privo di intenzioni offensive.
Un’esultanza da interpretare
L’esultanza dei tifosi della Juve Stabia solleva un quesito delicato: fino a che punto un’esultanza sportiva può essere interpretata come un gesto politico? È comprensibile che la Procura della Federcalcio si ponga questa domanda, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove il passato fascista è ancora un tema controverso. Tuttavia, è importante non confondere un’esultanza spontanea con un’apologia del fascismo. La Juve Stabia ha giustamente sottolineato che si tratta di una tradizione consolidata, legata al nome del giocatore e all’affetto per la squadra. Sarà compito del Giudice Sportivo valutare con attenzione l’episodio e decidere se si tratta di un gesto innocuo o se è necessario prendere provvedimenti.