La sentenza in arrivo per il caso Carige
Il Tribunale di Milano è pronto a pronunciare la sentenza nel processo che vede imputato Paolo Fiorentino, ex amministratore delegato di Carige, per la vicenda della semestrale 2018. Al centro del processo, l’accusa di non aver comunicato al mercato la necessità di svalutare i crediti non performing per centinaia di milioni di euro.
La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, si è ritirata in camera di consiglio e ha dato appuntamento alle parti non prima delle 13.30. Tuttavia, è possibile che la decisione arrivi in un momento successivo.
Le richieste della Procura
Lo scorso giugno, la Procura aveva chiesto la condanna di Paolo Fiorentino a 3 anni e mezzo di carcere e 200 mila euro di multa. Per Mauro Mangani, all’epoca responsabile della tenuta delle scritture contabili, la richiesta era di 2 anni e 4 mesi di carcere e 200 mila euro di multa. La banca, infine, era stata accusata di 600 mila euro di sanzione pecuniaria.
Il pm Paolo Filippini aveva contestato a vario titolo i reati di manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali.
L’impatto della sentenza
La sentenza di oggi avrà un impatto significativo sul panorama bancario italiano. La vicenda Carige ha evidenziato le fragilità del sistema bancario e la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte degli istituti finanziari. La sentenza potrebbe avere un effetto deterrente per future condotte simili e contribuire a ristabilire la fiducia nel sistema bancario.