“Exit Lights”: un viaggio nella luce e nell’anima
La luce e il suo processo di creazione sono le protagoniste di “Exit Lights”, la personale dell’artista italo-egiziano Omar Hassan, in mostra fino al 7 gennaio presso La Porta di Milano, lo spazio espositivo all’interno del Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa.
L’opera, site-specific ed esperienza immersiva, invita i viaggiatori e i visitatori a immergersi nel mondo di Omar Hassan, esplorando una delle sue opere più imponenti affiancata da un’installazione video. Il progetto porta il pubblico dentro il processo creativo dell’artista, mostrando come la street art nelle sue mani si eleva e diventa pittura.
La luce come simbolo di unione e identità
“È un’opera che parla a ognuno di noi”, afferma la curatrice della mostra, Mariacristina Ferraioli. “Con essa, l’artista sonda la complessità dell’animo e della psiche umana in quel magma unico di luci e ombre che contribuisce a definire la nostra individualità e la nostra esperienza di esseri umani.”
Il buio e la luce che si sprigiona attraverso le particelle di colore, concentrandosi in un punto, rappresentano per Hassan il racconto dell’unione tra le unicità del singolo, la fusione delle loro energie e, di fatto, l’umanità stessa.
L’arte come testimonianza del vissuto
“L’arte è quel mezzo che permette di testimoniare il nostro vissuto sulla terra, bandiera del nostro agire nello scorrere del tempo”, spiega Omar Hassan. “La luce è un concetto da sempre oggetto di studio e produzione artistica, perché imprendibile e perché portatrice di messaggi forti. Ecco perché ho scelto di dipingerla, nonostante sia un’impresa non semplice.”
La mostra “Exit Lights” si presenta come un’esperienza coinvolgente che invita il pubblico a riflettere sul significato della luce e della sua rappresentazione nell’arte, offrendo un’interpretazione profonda e personale dell’animo umano.
La luce come metafora dell’esistenza
L’opera di Omar Hassan ci invita a riflettere sulla luce come metafora dell’esistenza stessa. Il gioco di luci e ombre, la ricerca di un punto di convergenza tra le energie individuali, ci ricorda la complessità e la bellezza della vita umana. La scelta di un luogo come l’aeroporto, luogo di transizione e di incontro tra culture diverse, rende ancora più potente il messaggio dell’artista, che ci invita a guardare oltre le apparenze e a scoprire la luce che è in ognuno di noi.