Rinvio per rivalutazione della pena
La Corte di Cassazione ha deciso di rinviare nuovamente il processo d’appello bis a carico di Alessio e Simone Scalamandré, accusati dell’omicidio del padre Pasquale Scalamandré, avvenuto a San Biagio a Genova. La Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati dei due fratelli, chiedendo alla Corte d’assise d’appello di Milano di rivalutare le attenuanti generiche per Alessio e di riconsiderare la pena anche per Simone, tenendo conto delle attenuanti.
Ad aprile, la Corte d’assise d’appello di Milano aveva condannato Alessio a 21 anni e Simone a 14 anni di reclusione. La Cassazione, accogliendo il ricorso della difesa, ha ritenuto necessario un nuovo esame della sentenza per valutare una possibile riduzione della pena.
Il ricorso presentato dagli avvocati di Alessio, Luca Rinaldi e Andrea Guido, si concentrava sulla richiesta di una rivalutazione delle attenuanti generiche. Anche per Simone, la cui difesa era rappresentata dagli avvocati Riccardo Lamonaca e Nadia Calafato, la Cassazione ha ritenuto opportuno un nuovo esame della pena, pur respingendo il ricorso incentrato sulla tesi della non partecipazione del fratello minore al delitto.
Il sostituto procuratore generale in Cassazione si era espresso a favore dell’accoglimento del ricorso della difesa.
Il contesto del delitto
Il delitto di cui sono accusati i fratelli Scalamandré è avvenuto in un contesto familiare difficile. Pasquale Scalamandré era stato denunciato dalla moglie, madre dei due imputati, per maltrattamenti e minacce. La donna si era allontanata da Genova, trovando rifugio in una comunità protetta in Sardegna.
Il giorno dell’omicidio, Pasquale Scalamandré si era recato a casa dei figli per chiedere insistentemente ad Alessio di ritirare la denuncia. Al culmine di una lite, Alessio ha confessato di aver ucciso il padre, assumendosi la responsabilità del delitto.
Soddisfazione della difesa
Gli avvocati degli imputati hanno espresso grande soddisfazione per l’accoglimento del ricorso da parte della Corte di Cassazione. Il rinvio del processo rappresenta un’opportunità per una nuova valutazione della pena e per una possibile riduzione della condanna.
Un caso complesso
Il caso Scalamandré presenta una complessità che va oltre la semplice ricostruzione del fatto. Il contesto familiare difficile, la denuncia per maltrattamenti e minacce, la confessione di Alessio e la richiesta di rivalutazione della pena da parte della Cassazione aprono una serie di questioni e riflessioni.
È importante valutare con attenzione le motivazioni che hanno portato all’omicidio e le circostanze in cui si è verificato il delitto, tenendo conto del contesto familiare e delle relazioni tra le persone coinvolte.
Inoltre, la rivalutazione della pena da parte della Cassazione solleva il tema della giustizia e della sua applicazione in casi complessi, dove le responsabilità individuali si intrecciano con le dinamiche familiari e sociali.