Il futuro è trans-umanista, non post-umanista
Il timore che l’intelligenza artificiale possa sostituire gli esseri umani con dei robot è infondato. Lo afferma Filippo Di Cesare, Ceo di Engineering Brasile, secondo cui il futuro è nel trans-umanismo, un’integrazione tra uomo e macchina, non nella sostituzione. “Credo che il trans-umanismo sia realtà, non credo nel post-umanismo”, spiega il manager. “Ci sono differenze fondamentali tra macchine e uomini.”
Le differenze fondamentali tra uomo e macchina
Di Cesare sottolinea come le macchine operino in un mondo deterministico, governato da leggi matematiche, dove tutto è riproducibile se si conoscono le variabili. L’uomo, al contrario, si muove in un mondo quantistico, dove la coscienza e il libero arbitrio sono fondamentali. “Ogni essere umano è unico e irriproducibile”, afferma Di Cesare. “Ci sono differenze anche su come si apprende e si vive il mondo: l’essere umano ha l’esperienza diretta che la macchine non hanno. Una macchina non può sapere quale sia il sapore di una ciliegia perché non l’ha mai sperimentata. Non sa cosa sia l’ansia, anche se la descrive bene, non l’ha mai vissuta.”
L’intuizione umana, un’arma che le macchine non hanno
L’uomo possiede un’altra arma che le macchine non hanno: l’intuizione. “L’essere umano ha l’intuizione”, prosegue Di Cesare, “cosa che le macchine oggi non hanno. E’ capace di creare teorie che rompono gli schemi, creano nuovi paradigmi. Quindi cade la mela in testa a Newton e capisco che è la forza di gravità. Capisco che la terra non è al centro dell’universo, capisco che la gravità invece è la curva dello spazio tempo, quindi riesco a creare teorie che rompono con lo status quo. Ecco oggi le macchine non sono in grado di creare teorie scientifiche, sono in grado di evolverle, conoscendo tutto e creare, generare contenuti che siano coerenti con il mondo che conoscono.”
Un futuro di collaborazione
La visione di Di Cesare è un futuro di collaborazione tra uomo e macchina, dove l’intelligenza artificiale si integra con le capacità umane, ampliando le nostre possibilità e aprendo nuove frontiere. L’intuizione, la creatività e la capacità di esperienza diretta rimangono prerogative dell’uomo, mentre la macchina offre la sua potenza di calcolo e la sua capacità di elaborare grandi quantità di dati. Questo futuro, in cui uomo e macchina lavorano insieme, promette di essere ricco di opportunità e di progresso.