Drake contro Kendrick Lamar: Accuse di ‘payola’ e bot per gonfiare gli ascolti di ‘Not Like Us’
davinci
2 min read
Un duello che si fa battaglia legale
Il duello tra Kendrick Lamar e Drake, che ha infiammato il mondo del rap negli ultimi mesi, ha preso una piega inaspettata: il rapper canadese ha intentato una causa legale contro il suo rivale, l’etichetta discografica Universal e il colosso dello streaming Spotify. La società di Drake, Frozen Moments, accusa i tre di aver gonfiato gli ascolti di “Not Like Us”, il brano simbolo della polemica che ha diviso i due artisti.
Negli atti depositati in tribunale a New York, Frozen Moments sostiene che Drake, Universal e Spotify hanno utilizzato uno “schema” illegale che prevedeva l’utilizzo di bot e pagamenti illegali per garantire la diffusione del brano senza dichiararlo come pubblicità, una pratica nota nell’industria musicale come “payola”.
Secondo gli avvocati di Drake, Universal “non si è affidata al caso”, ma ha “lanciato una campagna per manipolare e saturare i servizi in streaming e le trasmissioni radiofoniche”.
La risposta di Universal
Universal ha respinto con forza le accuse, definendole “false e offensive”. Un portavoce dell’etichetta ha dichiarato che “i fan scelgono la musica che vogliono ascoltare”.
Un anno di scontro e successo
La battaglia legale arriva dopo un anno in cui la popolarità di Lamar è cresciuta, anche grazie allo scontro con Drake. Il “dissing” tra i due ha prodotto alcuni dei successi dell’anno, tra cui “Not Like Us”, che ha raggiunto la vetta della classifica Hot 100 di Billboard e ha fruttato a Drake numerose nomination ai Grammy.
La rivalità tra i due rapper covava da anni, ma è esplosa pubblicamente la scorsa primavera.
Un’ombra sul mondo della musica
Le accuse di “payola” e manipolazione degli ascolti gettano un’ombra sul mondo della musica. Se confermate, potrebbero mettere in discussione l’autenticità delle classifiche e l’influenza dei fan sulle scelte musicali. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che la verità emerga, per ristabilire la fiducia nel settore e garantire la trasparenza e l’equità nella competizione tra gli artisti.
