L’Arabia Saudita blocca la decarbonizzazione a Baku
La Cop29 di Baku si è conclusa con un risultato deludente per la lotta al cambiamento climatico. L’Arabia Saudita, con il supporto della Russia, ha bloccato ogni tentativo di accelerare la decarbonizzazione, come denunciato da Jacopo Bencini dell’Italian Climate Network.
“Da tutti i testi approvati dalla conferenza sono sparite le parole ‘combustibili fossili’ – ha spiegato l’esperto -. Non ci sono da nessuna parte. I documenti sulla ‘Giusta transizione’ e sul ‘Programma di lavoro per la mitigazione’ non sono stati approvati, e sono stati rinviati alla prossima Cop30, a Belem in Brasile. Perfino il ‘Dialogo per l’attuazione del Global Stocktake’, che era un forum per studiare l’applicazione degli impegni di decarbonizzazione dei paesi, è stato rinviato a Belem.”
Un passo indietro rispetto alla Cop28
L’anno scorso, alla Cop28 di Dubai, si era fatto un passo avanti significativo sulla mitigazione. Quest’anno, l’Arabia Saudita ha frenato bruscamente il processo. “L’anno scorso alla Cop28 di Dubai si era andati molto avanti sulla mitigazione, e quest’anno i sauditi hanno dato una frenata” ha affermato Bencini.
Finanza climatica: l’unico punto di accordo
L’unico punto di accordo raggiunto alla Cop29 è stato quello sulla finanza climatica. “Alla Cop29 sono passati solo i numeri sugli aiuti climatici, i 300 miliardi all’anno dal 2035 – ha concluso Bencini -. Ai sauditi, della finanza climatica non importa nulla. Non sono tenuti a versare, perché considerati dall’Onu paesi in via di sviluppo (la classificazione è del 1992, n.d.r.), e non hanno certo bisogno di aiuti. A Baku, la Ue ha dovuto sacrificare tutti gli impegni di aumento della mitigazione, per ottenere l’obiettivo di finanza climatica che voleva.”
Un segnale preoccupante per il futuro del clima
La decisione dell’Arabia Saudita di bloccare la decarbonizzazione è un segnale preoccupante per il futuro del clima. Il mondo ha bisogno di un’azione urgente e coordinata per affrontare la crisi climatica, e l’inazione di alcuni paesi rischia di compromettere gli sforzi globali. È fondamentale che la comunità internazionale continui a lavorare insieme per raggiungere un accordo ambizioso e vincolante sulla riduzione delle emissioni di gas serra. La prossima Cop30 a Belem, in Brasile, sarà un’occasione cruciale per rilanciare il processo di decarbonizzazione e per garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.