Sciopero delle pastaie a Bari vecchia
Le pastaie di Bari vecchia, note per la loro produzione di orecchiette fatte in casa, sono in sciopero per due giorni. La protesta è nata in seguito a sospetti che la pasta tipica barese non sia davvero fresca ma comprata e spacciata ai turisti come fatta a mano. Questi dubbi sono stati sollevati da alcuni food influencer sui social e da alcuni servizi giornalistici, che hanno anche evidenziato scarse condizioni igieniche nella conservazione dei cibi in alcuni ristoranti improvvisati in case private.
La protesta, però, è stata accolta con violenza da alcune signore e dai loro parenti. “E’ una protesta perché tutti ci stanno dando addosso, ora basta”, ha spiegato Angelo Caputo, marito di Nunzia, la capostipite delle pastaie, in un’intervista all’ANSA. “Perché noi facciamo le orecchiette vere, fatte da noi. Quelle degli altri non sono industriali, sono secche per consentire ai turisti di portarle in viaggio con loro fino a casa. Non è vero che vendiamo le orecchiette industriali, sono tutte fesserie, hanno messo questa voce in giro.”
La richiesta di regolarizzazione
Oltre a difendere la genuinità delle loro orecchiette, le pastaie chiedono al Comune di Bari di aiutarle a lavorare in regola. “La protesta è anche nei confronti del Comune di Bari che ci deve mettere in regola: noi vogliamo pagare le tasse e fare tutto il necessario ma loro ci devono mettere nelle condizioni di lavorare”, ha affermato Caputo. Lo sciopero, ha assicurato, “proseguirà per un altro giorno, non di più: ci dispiace per i turisti che sono venuti a chiedere dove sono le orecchiette e come mai non ci fossero le signore a produrle come sempre, e noi abbiamo spiegato tutto.”
Un’economia familiare
A Bari vecchia, molte famiglie lavorano con le orecchiette. Solo nella strada in cui vive Nunzia, il cosiddetto Arco basso, ci sono dieci famiglie che si dedicano a questa attività. Le pastaie sono un’importante parte del tessuto economico e sociale di Bari vecchia, e la loro protesta mette in luce le difficoltà che incontrano nel lavorare in un contesto spesso non regolamentato.
La voce della tradizione
La protesta delle pastaie di Bari vecchia ci ricorda l’importanza di preservare le tradizioni locali e di sostenere le piccole imprese familiari che le incarnano. È fondamentale che le istituzioni locali si adoperino per aiutare queste donne a lavorare in modo legale e sicuro, garantendo la qualità e la genuinità dei prodotti che offrono. L’accusa di vendere orecchiette industriali è grave e potrebbe danneggiare la reputazione di un’attività tradizionale che rappresenta un importante punto di riferimento per il turismo locale. È necessario fare chiarezza sulla situazione e tutelare i produttori che lavorano con passione e dedizione.