La richiesta di processo per omicidio preterintenzionale
Il pubblico ministero di Milano Alessandro Gobbis ha richiesto il processo per due guardie giurate accusate di omicidio preterintenzionale per la morte di Giovanni Sala, avvenuta la notte tra il 19 e il 20 agosto 2022. L’incidente è avvenuto davanti alla sede di Sky a Rogoredo, alla periferia sud di Milano, durante un intervento delle guardie per bloccare Sala, che si trovava “in evidente stato di alterazione”. Il 34enne è deceduto per arresto cardiaco dopo essere stato immobilizzato dalle guardie, con un ginocchio sulla schiena per poco più di un minuto.
Le accuse del pm e la ricostruzione dell’accaduto
Il pm Gobbis, negli atti, sostiene che i due indagati, difesi dall’avvocato Camilla Urso, abbiano “sfogo ad istinti violenti e inutilmente prevaricatori” durante l’azione nei confronti di Sala. Secondo la ricostruzione del pm, Sala, che aveva assunto alcol e droga, fu immobilizzato in modo violento, senza che ci fosse “alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericoli concreti”. Il pm riporta anche che Sala, durante l’intervento, urlava frasi sconnesse come “mi stanno inseguendo, chiamare police”.
La modifica dell’imputazione e le indagini
La Procura aveva inizialmente chiuso le indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Successivamente, la Procura ha modificato l’imputazione, passando da omicidio colposo a preterintenzionale. Questa modifica implica che il pm ritenga che le guardie abbiano agito con dolo eventuale, ovvero che abbiano accettato il rischio di provocare la morte di Sala con la loro condotta.
Riflessioni sull’uso della forza e la responsabilità
Il caso di Giovanni Sala solleva importanti questioni sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine e delle guardie giurate. È fondamentale che l’uso della forza sia sempre proporzionato al pericolo e che si agisca con prudenza e attenzione, soprattutto in situazioni di potenziale vulnerabilità come quella di Sala, che si trovava in stato di alterazione. La giustizia dovrà valutare attentamente le responsabilità di tutti gli attori coinvolti, garantendo che la morte di Sala non sia stata una conseguenza di un intervento eccessivo e non giustificato.