Un piano di crescita ambizioso per il Grana Padano
Il Consorzio del Grana Padano ha presentato un piano di crescita ambizioso che prevede di vendere un milione di forme in più entro il 2028, creando un nuovo valore di un miliardo di euro. L’obiettivo finale è di raggiungere 7 milioni di forme prodotte e commercializzate entro il 2030, con una crescita media annua del 3%.
Il presidente del Consorzio, Renato Zaghini, ha sottolineato che la tendenza di crescita sarà superiore alla crescita fisiologica del latte lombardo-veneto-piacentino, e che il piano presterà particolare attenzione ai caseifici più piccoli per aiutarli a crescere e ripartire equamente i vantaggi del formaggio Grana Padano su tutta la filiera.
Il piano prevede un investimento significativo per sostenere la crescita e l’innovazione, con l’obiettivo di migliorare la qualità del prodotto e la sua sostenibilità ambientale. Il Consorzio punta anche a rafforzare la propria presenza sui mercati internazionali, con un focus particolare sugli Stati Uniti, dove il Grana Padano ha già un’importante fetta di mercato.
Preoccupazione per l’impatto delle politiche americane
Il presidente Zaghini ha espresso preoccupazione per l’impatto delle politiche americane sul mercato del Grana Padano, in particolare per la possibilità di nuove misure protezionistiche che potrebbero penalizzare le esportazioni negli Stati Uniti. Zaghini ha ricordato che durante il precedente mandato di Trump, il Grana Padano ha subito pesanti dazi che hanno danneggiato le esportazioni.
Il Consorzio si impegna a lavorare con il sistema per evitare nuove penalizzazioni e a convincere le autorità americane a non adottare misure protezionistiche che potrebbero danneggiare il mercato del Grana Padano.
Un piano di crescita che potrebbe avere un impatto positivo sull’economia locale
Il piano di crescita del Grana Padano potrebbe avere un impatto positivo sull’economia locale, creando nuovi posti di lavoro e stimolando l’innovazione. Il Consorzio si impegna a garantire che i benefici del piano siano distribuiti equamente tra tutti gli attori della filiera, dai caseifici più piccoli ai produttori di latte. Tuttavia, è importante monitorare attentamente l’impatto del piano sull’ambiente e sulla sostenibilità del sistema agroalimentare.