Un’alta marea che ha allagato Venezia
La città di Venezia è stata colpita da un’alta marea che ha raggiunto i 95 centimetri questa mattina, allagando Piazza San Marco e le zone più basse del centro storico. La massima, misurata a Punta delle Salute intorno alle 10, ha superato il livello di guardia, causando disagi e danni alle attività commerciali e ai residenti.
L’innalzamento del Mose, il sistema di barriere mobili che protegge la città dalle alte maree, è stato attivato alle 10.18, quando la quota di marea nella laguna interna ha raggiunto i 90 centimetri. Le barriere sono state riabbassate dopo mezzogiorno.
Nonostante l’intervento del Mose, la città non è stata completamente risparmiata dall’alta marea. Il livello dell’acqua ha raggiunto i 95 centimetri, allagando Piazza San Marco e le zone più basse del centro storico. La marea si è fermata a questo livello solo per pochi minuti, assestandosi poi a 85-86 centimetri.
Fuori dalle barriere a Malamocco, la massima ha sfiorato il metro e 20, evidenziando la gravità del fenomeno.
Il Mose e la gestione delle alte maree
Il Mose, in base al protocollo vigente, viene alzato quando il livello nella laguna interna segna 90 centimetri. Questo protocollo è stato stabilito per evitare sollevamenti troppo frequenti che potrebbero paralizzare le attività portuali.
Il sistema di barriere mobili è stato progettato per proteggere la città dalle alte maree, ma non è in grado di tenere la città completamente all’asciutto in caso di eventi eccezionali come quello di oggi.
L’alta marea di questa mattina ha evidenziato la necessità di un’attenta gestione del Mose e di un’adeguata pianificazione per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’innalzamento del livello del mare.
La sfida del cambiamento climatico
L’evento di oggi rappresenta un chiaro esempio degli impatti del cambiamento climatico sulle città costiere. L’innalzamento del livello del mare e la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi rappresentano una seria minaccia per Venezia e per altre città costiere del mondo. È necessario un’azione urgente e coordinata per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere le nostre città dal rischio di inondazioni.