La famiglia Menéndez si schiera con Erik e Lyle
Un gruppo di zii e cugini di Erik e Lyle Menéndez si è riunito oggi davanti al tribunale di Los Angeles per esprimere la loro solidarietà ai due fratelli, condannati all’ergastolo per l’omicidio dei genitori nel 1989. Circa venti parenti hanno organizzato una conferenza stampa per sostenere la tesi secondo cui Erik e Lyle, all’epoca rispettivamente 18 e 21 anni, hanno ucciso il padre e la madre per porre fine a decenni di abusi fisici, sessuali ed emotivi subiti in famiglia.
La famiglia sostiene che i due fratelli hanno agito in stato di necessità, una circostanza che era stata invocata durante il processo ma non considerata dal tribunale. La conferenza stampa è stata organizzata in un momento significativo: il procuratore distrettuale George Gascón, noto per le sue posizioni progressiste, ha annunciato a inizio mese che sta riesaminando il caso, dopo che gli avvocati difensori hanno presentato una richiesta di revisione nel 2023.
Nuove prove e un’intensa attenzione mediatica
La richiesta di revisione si basa su nuove prove, tra cui una lettera scritta da Erik a un cugino nel dicembre 1988, in cui il giovane si sfogava descrivendo gli abusi subiti dal padre. La lettera, ritrovata dopo il processo, è stata pubblicata dal procuratore Gascón sul suo profilo Instagram, ma poi rimossa. Il caso Menéndez ha attirato l’attenzione mediatica trent’anni fa, in un periodo in cui Los Angeles era scossa da eventi drammatici come le rivolte razziali, il terremoto di Northridge e il processo a OJ Simpson.
L’interesse per questa vicenda legale è stato riacceso di recente grazie a due produzioni di Netflix: la serie “Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story” e il documentario “The Menendez Brothers”, che raccontano in dettaglio gli abusi che i due fratelli avrebbero subito dal padre, dirigente dell’etichetta musicale RCA, con la complicità della madre.
Un caso complesso e controverso
Il caso Menéndez è un esempio di come la giustizia possa essere complessa e controversa. La famiglia sostiene che i due fratelli hanno agito per difendersi da una situazione insostenibile, ma il tribunale ha ritenuto che l’omicidio non fosse giustificato. La riesamina del caso da parte del procuratore Gascón potrebbe portare a nuove conclusioni e a un diverso epilogo per Erik e Lyle Menéndez.