La conferma della condanna
La Corte d’assise d’appello di Brescia ha confermato la condanna a 14 anni di carcere per omicidio con dolo eventuale e aggravato dai futili motivi nei confronti di Vittorio Belotti, magazziniere di 50 anni di Montello. Belotti era stato condannato in primo grado per la morte del motociclista Walter Monguzzi, 55 anni di Osio Sotto, avvenuta il 30 ottobre 2022 a Montello. Il tragico incidente si è verificato dopo una lite al semaforo: Belotti, al volante di una Fiat Panda, aveva urtato la moto di Monguzzi, che era caduto nella corsia opposta, venendo investito da una Bmw che sopraggiungeva e ucciso. Belotti, attualmente ai domiciliari, era presente in aula ma ha scelto di non parlare.
Le motivazioni della condanna
Il sostituto procuratore generale Cristina Bertotti ha chiesto la conferma della condanna, sostenendo che Belotti, nello speronare il motociclista, ha accettato il rischio che morisse, dato che la strada era percorsa anche da altri veicoli. L’accusa ha insistito anche sulla sussistenza dell’aggravante dei futili motivi, in quanto la lite che ha portato alla manovra omicida era nata per questioni di precedenza stradale.
Riflessioni sull’incidente e la condanna
L’incidente di Montello è un tragico esempio di come una banale lite stradale possa avere conseguenze fatali. La condanna per omicidio con dolo eventuale, confermata in appello, sottolinea la responsabilità di Belotti nell’evento. La decisione della Corte d’assise d’appello evidenzia la gravità della sua condotta, che ha portato alla morte di un uomo. La condanna, pur non potendo restituire la vita a Monguzzi, rappresenta un monito per tutti i conducenti, invitandoli a mantenere un comportamento responsabile al volante e a evitare di cedere alla rabbia o alla fretta in situazioni di conflitto stradale.