Lo scontro finale tra Grillo e Conte
La guerra a 5 Stelle tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è giunta al culmine con uno scambio di accuse e minacce che ha portato allo scontro finale. Il garante non digerisce l’ipotesi, sollevata dall’ex premier, che gli venga cancellato il contratto di consulenza per il M5s e passa al contrattacco con una lettera indirizzata a Conte, in cui si riserva di valutare il da farsi, eventualmente anche sottoponendo le “minacce” agli organi competenti del Movimento.
La battaglia, condotta dalle due parti a suon di posta elettronica certificata, è ormai giunta allo scontro finale. Anche lo scambio epistolare al vetriolo si è interrotto, lasciando spazio solo alla via legale, come suggerito dai vertici M5s, per sancire un divorzio che a molti appare ormai inevitabile.
Grillo, nella sua risposta a Conte, respinge in toto il rimprovero del presidente M5s, accusandolo di voler demolire il Movimento con un processo costituente che stravolgerebbe i suoi valori fondamentali. Il garante torna a delegittimare la Costituente su cui è al lavoro il Movimento, citando Dante e invitando Conte a rivedere le “prime stelle” del Movimento, partendo dagli inizi.
Conte, dal canto suo, è infastidito dalla pubblicazione di lettere riservate, che considera un segno di debolezza da parte di Grillo e di chi lo consiglia. Anche Virginia Raggi, componente del Comitato di Garanzia, si è espressa sui social, dichiarando di non voler prendere la guida di nessun partito né partecipare a congiure di palazzo, ma rivendicando il diritto di dire quello che pensa, senza essere etichettata come ‘fedelissima’ di uno o di un altro.
Il rischio di una scissione
La situazione è ormai giunta a un punto di non ritorno, con il rischio di una scissione del Movimento. Secondo un sondaggio di Swg, il 68% degli elettori del M5s sarebbe pronto a sostenere il presidente nella fondazione di un nuovo movimento, mentre il 21% seguirebbe il garante. Il futuro del Movimento 5 Stelle è appeso a un filo, con il rischio di una divisione che potrebbe avere conseguenze importanti per la politica italiana.
Intanto, Conte tira dritto sulla Costituente, la cui fase finale potrebbe slittare dal 19 e 20 ottobre agli inizi di novembre. Danilo Toninelli, vicino a Grillo, invita il presidente a rispondere alle questioni poste dal fondatore, “altrimenti qualche problema ci sarà”.
La crisi del Movimento 5 Stelle
La crisi del Movimento 5 Stelle è un segnale preoccupante per la politica italiana. La divisione tra Grillo e Conte rischia di indebolire il Movimento e di aprire la strada a nuove instabilità politiche. La questione del processo costituente e del limite del doppio mandato sono solo la punta dell’iceberg di una crisi più profonda, che riguarda l’identità e i valori del Movimento. La soluzione di questa crisi è tutt’altro che scontata e potrebbe avere un impatto significativo sul panorama politico italiano.